Francia, un villaggio montano spazzato via da una “lava torrenziale”

Una nota località turistica in Francia è stata improvvisamente travolta dalla furia di un torrente. Danni enormi, solo per puro caso non ci sono vittime.

La Bérarde è una località celebre per gli amanti delle montagne della Francia. Situata a 1.727 metri di altitudine nel comune di Saint Christophe en Oisans, nel dipartimento dell’Isère, è un punto di partenza e di arrivo perfetto per escursionisti e alpinisti che vogliono sfruttare i picchi del massiccio degli Écrins. Occorrerebbe però, ormai, parlare all’imperfetto, almeno per qualche tempo. Da venerdì scorso, infatti, del sito turistico non rimangono che rovine.


 Sul villaggio una “lava torrenziale” scesa dalle montagne

Nella notte, il torrente Vénéon ha infatti rotto violentemente gli argini, riversandosi sul villaggio che in pochi minuti è stato totalmente sommerso. Solo per puro caso e per il coraggio dei soccorritori, non si sono registrate vittime, ma i danni materiali sono giganteschi. Numerose case sono state distrutte, l’unica strada che permette l’accesso alla località è stata spazzata via e, allo stesso modo, alcuni ponti sono stati trascinati dalla furia dell’acqua. La popolazione è stata evacuata con i soli mezzi a disposizione vista la situazione: gli elicotteri.

Il geologo Thibaud Simon-Labric, parlando al quotidiano 20minutes, ha parlato di “una lava torrenziale, ovvero una colata di detriti, fango, sabbia, sassi e blocchi rocciosi larghi anche parecchi metri e frenata dalla montagna e ha ricoperto La Bérarde. questa zona è molto selvaggia e circondata da cime che arrivano fino a 4mila metri di altitudine, compendi estremamente scoscesi”.

Il torrente Vénéon in una foto scattata quattro giorni prima del disastro
Il torrente Vénéon in una foto scattata quattro giorni prima del disastro © Andrea Barolini

Il ministro della Transizione ecologica della Francia: “Scesi 200mila metri cubi di acqua”

Secondo quanto dichiarato dal ministro della Transizione ecologica della Francia, Christophe Béchu, “dalla valle del Vénéon sono scesi 200mila metri cubi di acqua, come 80 piscine olimpiche”, complici il disgelo e piogge torrenziali che si sono abbattute sulla zona, nella quale sono stati segnalati violenti temporali. Tale immenso smottamento vischioso ha raggiunto inoltre una velocità particolarmente elevata, “al punto di essere stato in grado di abbattere delle case”, ha aggiunto Simon-Labric.

L’esperto ha inoltre precisato che nella zona “da molte settimane si registravano precipitazioni continue che avevano fatto crescere i corsi d’acqua. Ci sono state state inoltre importanti precipitazioni durante l’inverno il che ha creato un importante stock di neve a più di 2.500 metri di altitudine. Il fenomeno estremo che abbiamo vissuto e dunque dovuto ai temporali brutali e al riscaldamento atmosferico degli ultimi giorni”. Ma, più in generale, il geologo sottolinea la “moltiplicazione dei fenomeni estremi” legata ai cambiamenti climatici: “Esistono dei parametri stagionali, come nel caso del manto nervoso ma esistono anche gli effetti del riscaldamento globale che ne aumentano l’intensità”.

Il ruolo dei cambiamenti climatici nell’esacerbare gli eventi estremi

A La Bérarde sono stati avviati dei lavori di ripristino dei collegamenti stradali stradali e dei sentieri. Si stanno inoltre sgomberando le macerie nel villaggio e si sta pianificando una ricostruzione, con l’obiettivo di tentare di salvare almeno in parte una stagione estiva che appare ormai compromessa. Ne faranno le spese albergatori, ristoratori, esercenti e gestori dei numerosi rifugi presenti nelle montagne circostanti.

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