
Il sogno americano è senza voce
Abbiamo chiesto a chi sta vivendo i tagli voluti dal governo di Washington, di raccontarci la loro esperienza. A rischio il progresso e il futuro stesso del nostro pianeta.
Tommaso Perrone
Direttore responsabile
Sono un giornalista professionista, direttore responsabile delle testate giornalistiche di LifeGate. Esperto di questioni legate alla crisi climatica e ambientale, con particolare riferimento alle soluzioni e ai diritti umani. Curo una newsletter che si chiama il Climatariano. Interpreto la figura di divulgatore in transizione, in grado di agire in tempo reale e di coordinare tutti i fronti in cui è presente una redazione online, a sua volta impegnata a diffondere contenuti e farli arrivare agli utenti in modo chiaro e semplice. La mia passione per la scrittura è nata con un semplice blog. Costantemente in viaggio tra l’Italia e il resto del mondo alla ricerca di persone, storie da raccontare e – ovviamente – condividere.
Citazione preferita: “I timidi notano tutto, ma sono molto bravi a non farsene accorgere” (dal film Le conseguenze dell’amore)
Abbiamo chiesto a chi sta vivendo i tagli voluti dal governo di Washington, di raccontarci la loro esperienza. A rischio il progresso e il futuro stesso del nostro pianeta.
Una causa intimidatoria per fermare chi lotta per la difesa delle risorse naturali e contro le giganti del petrolio. È quanto sta vivendo Greenpeace per le proteste contro il Dakota access pipeline.
Nel 2025 ci si aspettava un lieve rallentamento del riscaldamento globale: per ora non è così. Il mese di gennaio che si è appena concluso è stato il più caldo di sempre per un motivo.
Attivismo, nuove tecnologie, scelte politiche coraggiose: chiudiamo il 2024 con 7 buone notizie sul clima che ci hanno dato speranza.
Approvato il testo sulla finanza climatica. Al sud del mondo la promessa di 300 miliardi di dollari all’anno: molto meno del necessario.
Mentre i negoziati alla Cop29 di Baku sono sempre più difficili, i paesi poveri e le piccole nazioni insulari sospendono le trattative.
Pubblicati i nuovi testi alla Cop29 di Baku. C’è la cifra di 1.300 miliardi di dollari, ma con un linguaggio molto vago e quindi debole.
Come costruire un nuovo multilateralismo climatico? Secondo Mark Watts, alla guida di C40, la risposta è nelle città e nel loro modo di far rete.
Pubblicate nella notte le nuove bozze di lavoro alla Cop29 di Baku, compresa quella sulla finanza climatica. Strada ancora in salita.
Si parla tanto di finanza climatica, di numeri, di cifre. Ma ogni dato ha un significato preciso, che non bisogna dimenticare in queste ore di negoziati cruciali alla Cop29 di Baku.
Basta con i “teatrini”. Qua si fa l’azione per il clima, o si muore. Dalla Cop29 arriva un chiaro messaggio a mettere da parte le strategie e gli individualismi.