
Per anni Chevron ha inquinato e alterato la costa vicino a New Orleans, negli Stati Uniti, andandosene senza bonificare
Il nuovo rapporto di Irena parla di 8,1 milioni di persone impiegate, in continua crescita. Negli Usa più posti di lavoro nel solare che nelle fossili.
Aumentano del 5 per cento rispetto all’anno precedente, gli impiegati nel settore delle energie rinnovabili, toccando la cifra di 8,1 milioni di persone in tutto il mondo. Lo rivela l’ultimo rapporto pubblicato da Irena (International renewable energy agency) “Renewable Energy and Jobs. Annual Review 2016” e reso pubblico durante l’annuale convegno tenutosi ad Abu Dhabi.
Una crescita continua che è in cotrasto “con le tendenze di tutto il settore energetico”, spiega direttore generale di Irena, Adnan Z. Amin. “Questo aumento è guidato dal calo dei costi delle tecnologie legate all’energia rinnovabile e dalla spinta anche da parte della politica. Ci aspettiamo che questo trend continui sia grazie alla crescita del mercato delle rinnovabili, sia perché i paesi si stanno muovendo per raggiungere i propri obiettivi climatici concordati a Parigi”.
Il caso più emblematico è forse quello degli Stati Uniti che, come scrive il rapporto, hanno visto crescere gli impiegati nel settore delle rinnovabili del 6 per cento, mentre quelli nelle fossili (petrolio e carbone in testa) si sono ridotti del 18 per cento. Anche in Cina i posti di lavoro nelle rinnovabili superano quelli nelle fossili: 3,5 milioni contro 2,6 milioni.
Global #solar jobs grew 11% last year to reach 2.8M – largest renewables employer #REjobs https://t.co/NHrJLwu8gW pic.twitter.com/80VRyHsn4U
— IRENA (@IRENA) 5 giugno 2016
“Se la transizione energetica in atto accelera, la crescita dell’occupazione nelle energie rinnovabili rimarrà forte”, dichiara Amin. “La ricerca di Irena stima che se raddoppiasse la quota di energie rinnovabili nel mix energetico globale entro il 2030 – abbastanza per soddisfare gli obiettivi climatici e di sviluppo sostenibile – ciò si tradurrebbe in più di 24 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo”.
Ad oggi è il fotovoltaico a trainare i green jobs, con 2,8 milioni di impiegati a livello globale, con una crescita dell’11 per cento rispetto all’anno precedente. Da sottolineare come i numeri positivi provengano però da Giappone e Stati Uniti, mentre sono in calo in Europa. Per quanto riguarda l’eolico, si è raggiunta la quota di 1,1 milioni di lavori, in particolare in Cina, Germania e Stati Uniti (che coprono da soli il 21 per cento).
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Per anni Chevron ha inquinato e alterato la costa vicino a New Orleans, negli Stati Uniti, andandosene senza bonificare
Donald Trump ritiene che abbattendo le foreste si possano limitare gli incendi e produrre più legname. Gli esperti gli danno torto.
In un nuovo decreto previsti limiti più stringenti per queste molecole chimiche eterne, ma ancora superiori a quelle indicate dalle agenzie ambientali.
Trovato un accordo sul testo del trattato di pace con Baku, che non è ancora stato firmato e presuppone grosse concessioni da parte di Erevan. Intanto il parlamento approva un disegno di legge per la richiesta di adesione all’Ue.
Siamo stati a Montespluga per lo Skialp Fest di Homeland per capire perché lo scialpinismo sia un modo bellissimo e meno impattante di vivere la montagna.
Il premio Wood Architecture Prize by Klimahouse ha rappresentato anche un modo per celebrare la Giornata internazionale delle foreste.
Per la prima volta nel 2025 si celebrano le più grandi fonti di acqua dolce del pianeta, che fronteggiano la sfida dei cambiamenti climatici.
Un tribunale condanna Greenpeace a pagare 660 milioni di dollari. L’accusa? Aver difeso ambiente e diritti dei popoli nativi dal mega-oleodotto Dakota Access Pipeline.
In Italia sono 265 gli impianti ormai disuso perché non nevica più: rimangono scheletri e mostri di cemento. E l’esigenza di ripensare la montagna e il turismo.