Poca neve sull’Himalaya, rischi per quasi due miliardi di persone

Uno studio dell’Icimod spiega che il calo dell’innevamento sull’Himalaya avrà conseguenze per almeno dodici grandi fiumi di importanza cruciale.

Un numero gigantesco di abitanti di India, Afghanistan e Pakistan è direttamente minacciato dalla situazione in cui versa la catena dell’Himalaya. La mancanza di neve rischia infatti di far diminuire sensibilmente le loro la principali fonti di approvvigionamento di acqua. A spiegarlo è uno studio curato dai un gruppo di ricercatori del Centro internazionale per lo sviluppo integrato delle montagne (Icimod), la cui sede è situata in Nepal.

Situazione a rischio per 1,89 miliardi di persone attorno all’Himalaya

Parliamo di un quantitativo immenso di esseri umani. Dalla fusione della neve dipende infatti circa un quarto del flusso totale di dodici grandi fiumi, essenziali per la vita di 240 milioni di persone che vivono nelle regioni montuose, e di 1,65 miliardi che vivono nelle vallate e nelle pianure. Secondo l’analisi, per loro il rischio di vivere una penuria di risorse idriche è “molto serio”. “Si tratta di un campanello d’allarme per tutti: ricercatori, decisori politici, comunità che vivono nella regione”, ha commentato all’agenzia Afp Sher Muhammad, uno degli autori del rapporto.

villaggi dell'himalaya
Numerosi fiumi sono alimentati dalla catena dell’Himalaya © Rish Agarwal/Unsplash

Quest’ultimo ha permesso di misurare il numero di giorni durante i quali la neve resta al suolo. Quest’anno i dati indicano un calo di quasi un quinto rispetto alle condizioni normali della catena montuosa. “La persistenza della neve è risultata del 18,5 per cento più bassa del normale, segnando il secondo dato peggiore degli ultimi 22 anni e sfiorando il record negativo stabilito nel 2018, pari ad un -19 per cento”, ha precisato Muhammad.

I cambiamenti climatici aggraveranno i problemi di approvvigionamento idrico

Tale situazione provocherà ripercussioni anche su fiumi fondamentali come il Gange in India e l’Helmand in Afghanistan. Meno gravi, ma comunque preoccupanti sono le situazioni delle altre nazioni membri dell’Icimod, ovvero Bangladesh, Bhutan, Cina e Myanmar.

Le condizioni dell’Himalaya, così come quelle di numerose altre catene montuose di tutto il mondo, saranno in futuro sempre più difficili, per via della pressione esercitata dai cambiamenti climatici. La temperatura media globale sulla superficie delle terre emerse e degli oceani è infatti già cresciuta di 1,1 gradi centigradi, rispetto ai livelli industriale. Ciò sta provocando impatto sull’intero globo terrestre, ma i ghiacciai risultano tra gli ecosistemi più vulnerabili in assoluto.

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