Oxfam lancia Contrasti, il concorso fotografico per mettere a fuoco la disuguaglianza sociale in tutte le sue forme.
Le otto persone più facoltose della Terra, da sole, hanno tra le proprie mani la stessa ricchezza che si deve spartire la metà più povera della popolazione globale. Vale a dire 3,6 miliardi di abitanti. È la realtà che ogni anno dipinge e perfeziona il rapporto di Oxfam dedicato alle disuguaglianze economiche. L’ultima edizione risale a gennaio. Basta allargare leggermente la prospettiva, poi, per accorgersi che l’1 per cento della fetta più ricca della popolazione mondiale detiene più ricchezza netta del restante 99 per cento. Numeri che rendono sempre più difficile e urgente agire per salvare miliardi di persone dalla povertà estrema.
In Italia la situazione è leggermente diversa, ma i dati sono comunque preoccupanti se consideriamo che si tratta di uno dei paesi industrializzati: l’1 per cento più ricco degli italiani, infatti, nel 2016 era in possesso di un quarto della ricchezza nazionale netta.
Un trend apparentemente inarrestabile che ha spinto l’ong internazionale Oxfam a lanciare il concorso fotografico Contrasti come strumento della campagna Sfida l’ingiustizia. Fino al 14 maggio è possibile raccontare la disuguaglianza attraverso una fotografia della propria città, del luogo di lavoro, della scuola o di qualsiasi altro luogo pubblico o privato che fa parte della vita quotidiana di ognuno di noi. Uno scatto per raccontare la percezione della disuguaglianza in modo personale, quindi unico. Le categorie del concorso sono quattro: disparità, ovvero quando ricchezza e povertà coesistono a pochi passi l’una dall’altra nello stesso luogo rendendo tangibili divari sempre più marcati nelle condizioni di vita dei cittadini; servizi, cioè la disuguaglianza raccontata a partire dall’accesso (o meno) a servizi essenziali di qualità; nuove generazioni, perché il loro futuro è sempre più incerte a causa di fattori come precarietà lavorativa e disoccupazione; vita quotidiana, come la disuguaglianza viene percepita, vissuta, subita, osservata nella vita di tutti i giorni.
Le fotografie giunte entro il 14 maggio verranno poi valutate saranno da una giuria presieduta da Diamante d’Alessio, direttrice di Io donna e ambasciatrice di Oxfam, e composta da Elisa Anzaldo, giornalista del Tg1, Leonardo Becchetti, docente di Economia Politica dell’Università di Tor Vergata, i fotoreporter Rocco Rorandelli di TerraProject e Gabriele Galimberti. Ai primi classificati di ogni categoria è prevista la partecipazione a un workshop di fotoreportage a cura del collettivo TerraProject insieme alla pubblicazione dello scatto su LifeGate e Io donna.
La campagna Sfida l’ingiustizia ha come obiettivo la rimozione delle cause che stanno alla base dell’esplosione della disuguaglianza e la promozione di un modello di economia umana per una visione alternativa fondata su principi e su politiche che possono contribuire al bene comune della società. Come il modello di economia circolare secondo il quale ogni fine è un nuovo inizio e i prodotti sono pensati per rinascere a nuova vita grazie alla riparazione e alla ricostruzione. Inoltre, il significato della parola circolarità racchiude in sé la consapevolezza nel consumo delle risorse quali acqua, energia e altre materie prime coinvolte nella produzione.