Un aumento del 30% rispetto all’anno precedente, che risente anche delle conseguenze dei cambiamenti climatici.
Le 11 specie salvate grazie ai parchi italiani
24 parchi nazionali, 134 parchi regionali, 30 aree marine protette. Senza questi numeri molte specie sarebbero oggi estinte in natura.
Sono numeri positivi, incoraggianti, quelli che escono dal 8° Congresso nazionale di Federparchi, tenutosi gli scorsi giorni a Trezzo sull’Adda. Numeri che fanno dell’Italia il Paese con il più alto tasso di biodiversità in Europa.
Basti pensare alla superficie del territorio nazionale coperta dai parchi nazionali: 14.656 chilometri quadrati, una superficie di poco inferiore a quella della Calabria. Considerando le riserve regionali, l’estenzione delle aree protette e i siti Rete Natura 2000, si raggiunge il 22 per cento dell’Italia.
“È un momento storico di grande importanza per il mondo dei parchi” afferma Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi. “Nei territori dove l’Italia è protetta, non solo è custodito un patrimonio naturalistico di inestimabile valore, ma l’identità stessa del nostro Paese e anche un asset strategico per rilanciare la nostra economia e creare occupazione nel segno del turismo di qualità, dell’agricoltura legata alle produzioni cicliche, della cultura e delle tradizioni”.
Buone notizie che arrivano anche dalla nuova Lista rossa europea degli uccelli a rischio di estinzione: la moretta tabaccata (Aythya nyroca), l’occhione (Burhinus oedicnemus), il nibbio bruno (Milvus migrans) e il grillaio (Falco naumanni) sono le specie che hanno visto migliorare il proprio stato di conservazione.
Ma non sono questi gli uccelli ad aver trovato una casa e un habitat idoneo alla sopravvivenza della specie, in un Paese che oggi ospita 55.600 specie animali (il 30 per ceno delle specie europee) e 7.636 specie vegetali (il 50 per cento delle specie europee). Ci sono dei veri e propri simboli della fauna europea: “Le aree protette hanno dimostrato una notevole capacità di realizzare progetti e azioni per proteggere la natura”, ha sottolineato Giampiero Sammuri.
È merito dei parchi se oggi alcune di queste specie prioritarie non sono più a rischio e altre sono state reintrodotte con successo, e anche la ricerca italiana in campo ambientale ed ecologico è tra le più interessanti, dal punto di vista dei risultati gestionali delle aree protette e in generale della biodiversità.
Quali sono le 11 specie salvate dai nostri parchi
1. Grifone
Scomparso a causa dei bocconi avvelenati, lo si può osservare mentre sorvola i Nebrodi, la più grande area protetta della Sicilia. Risiedono ormai nel parco dei Nebrodi oltre 100 esemplari, discendenti da alcuni individui reintrodotti dalla Spagna.
2. Camoscio appenninico
Praticamente estinto agli inizi del ‘900 è oggi tornato a popolare i parchi dell’Appennino centrale, con quasi 2000 esemplari. Si tratta di una sottospecie endemica. Il Rupicapra pyrenaica ornata vive esclusivamente all’interno dei parchi del centro Italia. Da non confondersi con il più diffuso camoscio alpino (Rupicapra rupicapra), specie diversa.
3. Falco pescatore
Assenti come nidificanti in Italia a partire dagli anni sessanta, questi affascinanti uccelli che si cibano solo di pesce sono studiati e tutelati grazie a sofisticate tecnologie di ripresa a distanza, che permettono di seguire la vita dei nidiacei fin dalle prime ore di nascita.
4. Orso bruno alpino
Dai 3-4 orsi bruni rimasti sulle montagne del Gruppo Adamello Brenta, oggi si è arrivati ad una comunità di circa 40-50 esemplari. La loro presenza è indice di un ambiente sano, con una catena alimentare ricca e variata. Prosegue, inoltre, il fenomeno di migrazione spontanea di orsi che provengono principalmente dalla Slovenia.
5. Stambecco alpino
Il simbolo del Parco Nazionale del Gran Paradiso, ha rischiato l’estinzione alla fine del XIX secolo. Attualmente è presente in tutte le vallate. Lo stambecco è oggetto di particolare attenzione e protezione da parte del Parco e a lui sono dedicati diversi progetti di ricerca e conservazione. Dal Gran Paradiso la presenza di questa specie si è estesa in tutto l’arco alpino.
6. Gipeto
Considerato estinto come nidificante dalle Alpi all’inizio del XX secolo è oggi presente con una popolazione autosufficiente e stabile, grazie a un progetto europeo di reintroduzione che ha interessato molti Stati del continente. Circa 150 individui sono stati liberati sulle Alpi fino a dieci anni fa secondo un programma di reintroduzione che ha interessato Italia, Francia, Svizzera e Austria.
7. Lupo
Arrivato a meno di 100 esemplari negli anni ’70, oggi grazie all’istituzione dei parchi la popolazione presunta dei lupi in Italia supera i 1.000 esemplari. Quaranta anni fa, nel Parco della Majella, fu sperimentato il primo radiocollare su questa specie.
8. Aquila reale
In molte regioni l’aquila è ancora oggi presente ma solo sui rilievi montuosi, mentre nei secoli precedenti nidificava anche nelle pianure e nelle foreste. In Italia è presente sulle Alpi, in Appennino, sui monti sardi e siciliani, in corrispondenza delle aree parco.
9. Cernia bruna del Mediterraneo
La specie, come molti altri Serranidi, è in pericolo di estinzione ed è inserita nella lista rossa della IUCN. In Italia è tutelata nelle aree marine protette dell’Asinara, alle Tremiti, alle Egadi e a Portofino, mentre la specie è sostanzialmente scomparsa al di fuori delle zone di protezione.
10. Foca Monaca
Nonostante i pochi avvistamenti sulle nostre coste questo mammifero marino estremamente elusivo e sensibile, grazie a politiche di tutela e gestione della pesca artigianale nell’area marina protetta delle Egadi, è stato nuovamente osservato nelle grotte della piccola isola siciliana di Marettimo, oltre ad alcuni sorprendenti avvistamenti in Alto Adriatico.
11. Orso bruno marsicano
Il simbolo della protezione degli animali in Italia. Endemico del nostro Paese presenta ancora un numero troppo esiguo, come riportato dalla Red List italiana redatta lo scorso anno da Federparchi per conto del Ministero dell’Ambiente.
Le 11 specie salvate – sfoglia la gallery
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La Provincia di Trento potrà abbattere fino a 8 orsi l’anno: le associazioni animaliste pronte a ricorrere in tutte le sedi giudiziarie.
La filariosi cardiopolmonare nei cani è in aumento per la crisi climatica e la diffusione delle zanzare vettori. In questi casi la profilassi è fondamentale
Uno studio italiano esclude l’ipotesi che gli animali domestici possano trasmettere la Covid-19 agli esseri umani. Facciamo il punto con l’esperto.
A Giza niente più cammelli per far visitare ai turisti le piramidi. E in Cambogia stop agli elefanti per i tour turistici.
Le uova sono un alimento con poche calorie, tanti antiossidanti per permettere di mantenere l’organismo sano a lungo e molte proteine nobili per una sferzata di energia al metabolismo. Un uovo medio ha un peso di circa 50/60 grammi, di cui più di un terzo appartengono al tuorlo, responsabile di circa i tre quarti del
L’insufficienza renale felina miete ogni anno molte vittime fra gatti maturi e anziani. Ce ne parla l’esperto, dandoci anche preziose informazioni sulla prevenzione e sulla diagnosi di questa patologia.
Anche in medicina veterinaria la cannabis si sta rivelando un aiuto importante per il trattamento di molti disturbi e malattie. E il suo uso si estende anche al controllo del dolore, specie nei pazienti oncologici.
La salute del gatto è molto importante nell’ottica di una felice convivenza tra l’uomo e l’animale domestico. Ecco il parere del veterinario a proposito di prevenzione delle malattie.