Cooperazione internazionale

I safari danno speranza alle comunità ruandesi, sotto gli occhi del re della Savana

I leoni sono tornati nel parco nazionale dell’Akagera, meravigliosa riserva che si estende per 112mila ettari nel Ruanda orientale. È solo questione di tempo prima che il numero delle visite salga alle stelle, per la gioia delle Community freelance guides, le guide indipendenti locali. Dopo aver capito che il numero delle guide del parco era

I leoni sono tornati nel parco nazionale dell’Akagera, meravigliosa riserva che si estende per 112mila ettari nel Ruanda orientale. È solo questione di tempo prima che il numero delle visite salga alle stelle, per la gioia delle Community freelance guides, le guide indipendenti locali.

Dopo aver capito che il numero delle guide del parco era troppo esiguo, nell’aprile del 2014 la dirigenza dell’Akagera ha lanciato una nuova iniziativa per ingaggiare nuovo personale. La proposta è stata indirizzata ai cittadini dei villaggi circostanti, offrendo programmi di formazione professionale per diventare guide indipendenti, ovvero accompagnare i visitatori nei safari per il corrispettivo di circa 26 euro al giorno.

 

Coscienti che il numero era la loro forza, le guide hanno deciso di formare una propria cooperativa, con l’obiettivo di aiutare i più poveri. Daniel Nishimwe, presidente delle Community freelance guides spiega il progetto iniziale:

 

“Ad aprile del 2015 abbiamo iniziato la costruzione di una casa per una famiglia di rifugiati di ritorno dalla Tanzania”.

 

Daniel spiega come la loro cooperativa opera in modo efficiente e democratico:

 

“Per prima cosa, ci riuniamo ed esaminiamo quali sono i bisogni delle nostre comunità, dopodiché calcoliamo il budget necessario per avviare progetti umanitari basati su quelle necessità. Infine, dopo aver raggiunto il consenso generale, ricaviamo equamente i costi dai nostri salari”.

 

Il secondo progetto è stato lanciato a maggio del 2015. Le Community freelance guides hanno raccolto 120mila franchi ruandesi (circa 156 euro) per offrire assistenza finanziaria ai sopravvissuti al genocidio del Ruanda, avvenuto nel 1994.

 

Il presidente ripone molta fiducia nel futuro della cooperativa:

 

“Pensiamo di iniziare presto attività di turismo locali, accompagnando i turisti nei nostri villaggi, mostrando loro il nostro stile di vita tradizionale. Tuttavia, prima di questo, vorremmo organizzare tour guidati nelle zone cuscinetto. Creeremo sentieri percorribili a piedi di circa dodici chilometri. I visitatori potranno vedere le fattorie adiacenti al parco, approfondire i temi della coltivazione e ammirare gli animali”.

 

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Le Community freelance guides offrono servizi di accompagnamento professionali in un momento caratterizzato dall’aumento della domanda. Inoltre, traggono profitto aumentando il flusso turistico del parco nazionale dell’Akagera, sfruttando la loro posizione per coinvolgere i membri della comunità in azioni di conservazione, e per aiutare i rifugiati e i sopravvissuti del genocidio a tornare nei loro villaggi. Tutto ciò rappresenta un’altra iniziativa che mostra l’ingegnosità dell’Africa. Aiutaci a condividere queste storie di successo attraverso #TheAfricaTheMediaNeverShowsYou, l’hashtag creato da giovani africani per celebrare la creatività, l’innovazione e la bellezza del loro continente.

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