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Fa troppo caldo per le sterne, costrette a migrare verso l’Alaska
A causa dell’aumento delle temperature le sterne hanno dovuto effettuare una migrazione eccezionale spostandosi di oltre 1.600 chilometri.
Lo scorso luglio un gruppo di ricercatori nel Parco nazionale di Cape Krusenstern, sulla costa nord-ovest dell’Alaska, ha fatto un incontro inaspettato, gli uomini si sono imbattuti in un nido di sterne maggiori (Hydroprogne caspia), animali che non avrebbero dovuto trovarsi lì. Per comprendere l’entità di tale anomalia, pensate che sarebbe come incontrare un cammello nel centro di Londra, le sterne sono infatti state trovate a oltre 1.600 chilometri di distanza dalla loro usuale area di sosta.
Mai così a nord
“Siamo scioccati, è una situazione davvero inusuale – ha commentato dopo il ritrovamento del nido Martin Robards, direttore del programma per l’Artico della Wildlife Conservation Society. – Abbiamo consultato degli esperti ed erano tutti molto sorpresi che le sterne fossero così a nord”. Questi uccelli si trovano di solito nello stato di Washington, dove crescono i pulcini prima di effettuare la migrazione post-riproduttiva verso i quartieri di svernamento.
Cambia il clima e cambiano le migrazioni
Il fatto che le sterne siano state trovate così distanti dai luoghi abituali è emblematico dell’influenza esercitata dai cambiamenti climatici sugli animali. L’aumento delle temperature sta causando un enorme sconvolgimento nei ritmi biologici dell’Alaska. Proprio di questo tema si parlerà la settimana prossima durante un incontro sull’Artico che si terrà alla Casa Bianca. “Frequento l’Alaska da 25 anni e i cambiamenti che si sono succeduti sono davvero preoccupanti”, ha dichiarato Robards.
L’Alaska è sempre più calda
La temperatura dell’Alaska sta aumentando ad un ritmo due volte più veloce che nel resto degli Stati Uniti. La temperatura invernale risulta di circa 3.3 gradi più calda di quanto non fosse sessanta anni fa, neve e ghiaccio si ritirano costantemente mutando il paesaggio e la primavera arriva sempre prima. Proprio questo è il motivo dello spostamento eccezionale delle sterne, “gli uccelli seguono la loro fisiologia, nient’altro – ha spiegato Terry Root, biologo della Stanford University – se pensano sia giunto il momento di spostarsi lo fanno. L’Alaska si è scaldata così tanto che ha sconvolto il suo equilibrio naturale”.
Alci, castori e orsi confusi
Gli scienziati hanno notato comportamenti inusuali anche in altre specie animali. Alci e castori sono stati osservati più a nord, mentre l’areale delle volpi rosse ha iniziato a sovrapporsi con quello delle volpi artiche, creando conflitto tra le due specie. Non è conflittuale invece il rapporto tra grizzly e orsi polari, ma è altrettanto pericoloso per la sopravvivenza delle due specie, i due tipi di orso hanno infatti iniziato ad ibridarsi, generando un nuovo animale ribattezzato “orso grolare”. Lo scioglimento dei ghiacci è una spada di Damocle sulla testa di orsi polari e trichechi, il cui numero è diminuito del 50 per cento dal 1980. La sterna maggiore, grazie alle sue ali e all’abitudine ad affrontare lunghe traversate, può sfuggire (per ora) al clima che cambia, il destino di altre specie sembra invece segnato.
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