Come costruire un nuovo multilateralismo climatico? Secondo Mark Watts, alla guida di C40, la risposta è nelle città e nel loro modo di far rete.
Alberi e suolo, la nostra forza contro i cambiamenti climatici
Il quinto rapporto dell’ Intergovernmental panel on climate change (Ipcc) dimostra che il cambiamento climatico è in corso e ha origine antropogenica, dovuta all’uomo. Nonostante l’introduzione delle tecnologie low carbon, la temperatura di tutto il mondo si è alzata di 0,7 gradi centigradi negli ultimi due secoli. Le conseguenze dell’aumento delle temperature possono essere
Il quinto rapporto dell’ Intergovernmental panel on climate change (Ipcc) dimostra che il cambiamento climatico è in corso e ha origine antropogenica, dovuta all’uomo. Nonostante l’introduzione delle tecnologie low carbon, la temperatura di tutto il mondo si è alzata di 0,7 gradi centigradi negli ultimi due secoli.
Le conseguenze dell’aumento delle temperature possono essere gravissime, per questo la sfida è riuscire a contenere il riscaldamento globale entro i 2 gradi. I ricercatori dell’Università di Oxford propongono di combattere i cambiamenti climatici attraverso la riforestazione e il miglioramento della qualità dei suoli, una “tecnologia verde” a basso costo che potrebbe risolvere i problemi del pianeta.
© Rusty Jarrett/Getty Images for NASCAR
Nel rapporto Stranded carbon assets and negative emissions technologies, i ricercatori dell’università inglese affermano che la presenza di alberi e di territori sani costituisce una risorsa naturale contro il riscaldamento globale e una soluzione molto più efficiente, sicura e duratura delle innovazioni tecnologiche apportate dall’uomo.
La piantumazione di alberi nei luoghi privi di vegetazione e il biochar, ovvero il miglioramento delle proprietà chimico fisiche del suolo attraverso lo spargimento di carbone di legno ottenuto dalle biomasse, contribuiscono a purificare l’atmosfera senza danneggiare l’ambiente. Questi sistemi, la forestazione e il biochar, sono classificati come Net, tecnologie a emissioni negative, perché sono in grado di abbattere la concentrazione di CO2 attraverso la compensazione degli elementi presenti nell’atmosfera.
© Joe Raedle/Getty Images
Successivamente al Protocollo di Kyoto, si sono accese varie forme di compensazione delle emissioni prodotte dagli Stati sviluppati. Sotto questo punto di vista, la riforestazione e il biochar sono un sguardo verso il futuro del pianeta.
Numerose organizzazioni sono già dedite all’attività di ripopolamento della vegetazione in Africa, in Australia e America del Sud. Uno di questi è il programma Face the future, che coinvolge le comunità locali nella sierra dell’Ecuador. In tutto il mondo, si sta combattendo il consumo di suolo, l’erosione, la desertificazione e tuti gli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici nel modo più semplice, attraverso la natura.
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