Un pomeriggio di confronto sui temi della biodiversità in occasione della presentazione del primo Bilancio di sostenibilità territoriale della Sardegna.
Artista indonesiano realizza barriera corallina artificiale per ospitare i pesci
L’installazione mira a sensibilizzare le autorità e la popolazione sul cattivo stato di conservazione in cui versano le barriere coralline.
Le sue opere costano migliaia di euro, i pesci e le altre creature del mare invece potranno usufruirne gratis. Stiamo parlando di Teguh Ostenrik, pittore e scultore indonesiano, e della sua ultima opera, una barriera corallina artificiale.
Ostenrik, autore di fama internazionale, ha fatto del rispetto per l’ambiente una componente essenziale della propria arte, per le sue opere utilizza materiali di riciclo e colori naturali.
La nuova creazione è la seconda di una serie di installazioni destinate a offrire rifugio alla biodiversità marina e a focalizzare l’attenzione sull’importanza della protezione delle barriere coralline.
Il progetto è iniziato lo scorso anno con la realizzazione di Domus Sepiae, o Squid House, opera d’arte sottomarina assemblata da Ostenrik con l’aiuto di una squadra di subacquei sul fondo dell’oceano al largo di Senggigi. L’artista indonesiano allestirà un simile impianto nelle acque di Wakatobi, mentre Domus Sepiae assomigliava a un cefalopode, la nuova istallazione, chiamata Domus Longo, o Long House, è una replica di un pesce pinzetta (Forcipiger flavissimus), simbolo del parco nazionale di Wakatobi.
Entrambe le sculture sono realizzate in ferro e l’artista ha utilizzato la tecnologia Biorock per stimolare la crescita del corallo sulla struttura. Questa tecnica prevede l’invio di energia elettrica attraverso il metallo per favorire la crescita dei coralli.
“Per me l’arte non deve necessariamente stare nei musei e nelle gallerie. – ha dichiarato Teguh Ostenrik – Può anche stare sott’acqua, anche la conservazione e la rivitalizzazione delle barriere coralline sono forme d’arte”.
L’artista, che ha coniato il termine “ARTificial Reef”, spera che l’installazione possa trasformarsi in barriera corallina entro uno o due anni, come sta accadendo per la scultura di Senggigi. “È incredibile vedere come il mio lavoro è stato proseguito da Madre Natura”, ha commentato.
Hugua, il reggente di Wakatobi, ha detto che il progetto sottolinea l’importanza degli ecosistemi corallini per il turismo locale, basato in larga parte sugli appassionati di immersioni.
L’Indonesia ospita una delle più belle barriere coralline del pianeta, proprio qui sorge il cosiddetto “triangolo dei coralli”, punto di incontro tra le barriere coralline di Indonesia, Filippine ed Australia settentrionale. Purtroppo pesca e attività umane hanno pesantemente intaccato questo patrimonio, solo il 30 per cento del reef indonesiano è considerato in buone condizioni.
L’arte deve molto alla natura, in questo caso, con le opere di Teguh Ostenrik, prova a restituirle qualcosa.
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