Finora sono morte almeno sette persone. Le forze di polizia stanno investigando per capire se gli incendi siano dolosi e hanno arrestato sette persone.
Cambiamenti climatici, le storie che nessuno racconta perché non fanno notizia
In Europa e negli Stati Uniti la copertura mediatica dei cambiamenti climatici è scarsa, incompleta e non dà voce alle vittime.
Sebbene rappresentino la più grande minaccia del nostro tempo, i cambiamenti climatici non finiscono sulle prime pagine delle maggiori testate europee e americane. Lo rivela una ricerca pubblicata la settimana scorsa e finanziata dal Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (Ifad).
Lo studio ha calcolato quanti articoli sui cambiamenti climatici, sull’agricoltura e sulle migrazioni sono stati pubblicati sulle prime pagine o sono stati annunciati tra le prime notizie nei telegiornali in Italia, Francia, Regno Unito e Stati Uniti. La ricerca è stata effettuata in due fasi da 14 giorni l’una, due mesi prima e due mesi dopo la conferenza delle parti sui cambiamenti climatici dell’Unfccc (Cop 21) che ha avuto luogo a dicembre 2015 a Parigi.
Prima e dopo la Cop 21
La Cop 21, che ha riunito i leader di tutto il mondo per raggiungere un accordo per affrontare e rallentare i cambiamenti climatici, ha generato un aumento della copertura di articoli su questi temi. Tuttavia, la situazione riscontrata prima e dopo la conferenza è piuttosto diversa: le tematiche sono prevalentemente relegate nelle sezioni scientifiche.
Lo studio ha mostrato che i media non si soffermano sulla relazione di causa-effetto esistente tra i cambiamenti climatici e problemi quali migrazioni e insicurezza alimentare.
La siccità e le inondazioni, ad esempio, possono distruggere il raccolto di una stagione intera e lasciare i piccoli agricoltori del mondo con niente di cui vivere e, infine, spingerli ad addirittura abbandonare le proprie case. L’Ifad stima che 60 milioni di persone in tutto il mondo soffrono la fame a causa del fenomeno meteorologico El Nino e diversi milioni a causa dei cambiamenti climatici.
Dall’altro lato, gli articoli sulle migrazioni erano principalmente focalizzati sui conflitti e sulla crisi dei migranti in corso nell’Unione europea, come ha sottolineato Sam Dubberley, autore dello studio.
L’agricoltura è quasi assente
L’agricoltura è stata accennata a malapena e, in quei pochi casi, è stata ripresa perlopiù dai mezzi d’informazione francesi che seguivano le proteste degli agricoltori locali. Nel Regno Unito, invece, nessuno ha menzionato i cambiamenti climatici, mentre gli Stati Uniti hanno realizzato il maggior numero di articoli, e comunque si parla di solo quattro storie.
Questo studio può insegnare molto alla stampa e a chi si occupa di comunicazione. I giornalisti dovrebbero battersi per approfondire i problemi e fornire un quadro più completo della situazione, spiegando in modo chiaro le conseguenze del riscaldamento globale sulla vita delle persone. Inoltre bisognerebbe tenere conto di cosa vuole leggere e ascoltare il pubblico, cioè storie positive e costruttive che offrono soluzioni e che danno voce alle vittime molte volte ignorate dai giornalisti che si limitano troppo spesso a intervistare esperti e intellettuali.
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