Un post condiviso da Paul Nicklen (@paulnicklen) in data: 5 Dic 2017 alle ore 08:52 PST Il video di Paul Nicklen che commuove Il fotografo, biologo e attivista canadese Paul Nicklen ha pubblicato sui suoi canali social un video di un orso polare alle prese con la ricerca disperata di cibo mentre si trovava sull’isola di
La campagna sugli orsi polari uccisi fa il giro del web. Ma è un falso
L’originalissima idea pensata per promuovere l’Ursa Award 2015 attira attenzione, indignazione e commenti. E il cambiamento climatico diventa virale.
C’è un sito dedicato. Dove l’azienda Arsu System (anagramma di Ursa), propone un materiale naturale per isolare le proprie abitazioni e diminuire dispersioni e consumi di energia: la pelle degli orsi polari. A prima vista sembra tutto regolare, realistico.
C’è anche la dichiarazione di tale Hans Jansson, ceo di Arsu Systems, che dichiara che “la sfida per un futuro sostenibile inizia qui, da una nuova idea di architettura che abbia come base e struttura portante l’edilizia organica”. Non mancano nozioni tecniche e il motivo di questa scelta: le pelli sono al 100 per cento naturali e biodegradabili. Ci sono poi tutti i dettagli dell’offerta e alla fine si può pure chiedere un preventivo.
Dopo poco tempo, il web insorge ed ecco che parte la campagna #siamotuttiorsi su Change.org, che chiede di chiudere il sito e l’azienda per l’abominevole progetto, raccogliendo 4000 firme e facendo il giro dei social network.
Tutto qui? No, perché si tratta di una “bufala”, di un falso creato su misura da Ursa, uno tra i maggiori produttori di materiali e sistemi isolanti per l’edilizia, in collaborazione con Italian Climate Network e Tribe Communication. Il motivo è il lancio dell’“Ursa Award: best project for a better tomorrow”, un bando di gara “per l’ideazione di un progetto architettonico innovativo per riqualificazioni o nuove costruzioni di edifici pluripiano dediti ad abitazione (condomini), uffici, ospedali, alberghi o polivalenti, che diano massimo spazio alle nuove esigenze ecosostenibili di risparmio energetico e di ridotto impatto ambientale”.
Niente stragi quindi, ma un concorso al quale possono partecipare progettisti in possesso di laurea o laurea specialistica in architettura, ingegneria edile, ingegneria civile o studenti regolarmente iscritti ai corsi di laurea e laurea specialistica relativi ai suddetti corsi, inclusa ingegneria industriale e per l’ambiente e il territorio.
Al vincitore nell’area studenti “verrà consegnato quale riconoscimento del merito personale un trofeo”, mentre per i progettisti, oltre al premio “verrà corrisposto quale compenso per la prestazione d’opera prestata la possibilità di poter approfondire le proprie conoscenze tecniche tramite una visita alla Città delle Scienze di Valencia”.
Bisogna ammetterlo, l’idea che ha accompagnato il lancio del bando è geniale e sicuramente ha sollevato un polverone in rete, raggiungendo lo scopo: promuovere il concorso di idee e far diventare il cambiamento climatico virale in pochissimo tempo.
Immagine di copertina “Polar Bear ANWR 3” di Alan D. Wilson – naturespicsonline.com ([1]). Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons
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