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Cosa prevede lo stato d’emergenza in vigore in Turchia
Lo stato d’emergenza in corso in Turchia ha provocato, tra le altre cose, la sospensione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha annunciato l’applicazione dello stato d’emergenza in Turchia, poi approvato dal parlamento di Ankara con 346 voti a favore e 115 contrari. Lo stato d’emergenza, in vigore dal 21 luglio, durerà tre mesi.
Convenzione europea dei diritti dell’uomo sospesa
La conseguenza più contestata e preoccupante è la sospensione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo “come ha fatto la Francia”, secondo quanto dichiarato dal vicepremier Numan Kurtulmus. Inoltre, Erdogan e il suo governo non hanno bisogno dell’autorizzazione del parlamento per legiferare con decreto e limitare o sospendere alcuni diritti e libertà civili. Per esempio è possibile prolungare l’arresto delle migliaia di persone arrestate nei giorni successivi al tentativo di colpo di stato del 15 luglio che ha causato la morte di 246 persone.
La Turchia vuole estirpare i virus presenti nell’esercito
Nonostante tutto questo, il governo ha promesso che la vita quotidiana dei cittadini non subirà conseguenze e che lo stato d’emergenza serve solamente a estirpare “tutti i virus tra le forze armate”. Una situazione definita simile a quella francese a partire dagli attentati di Parigi dello scorso novembre. Oltre 50mila dipendenti statali sono stati fermati, licenziati o sospesi in Turchia in questi giorni. 99 dirigenti militari sono stati accusati di avere collegamenti con il golpe.
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