Profilazione razziale, xenofobia nel dibattito politico e omofobia nel report dell’Ecri. Tra le sue richieste c’è quella di rendere indipendente l’Unar.
Ebola non è più una minaccia, i soldati americani si ritirano
Finalmente il virus ebola è sotto controllo e la situazione, anche nei paesi più colpiti, è migliorata in modo considerevole. A farlo intendere sono gli Stati Uniti che hanno annunciato martedì 10 febbraio che i soldati americani impegnati nella lotto contro ebola si stanno ritirando dall’Africa occidentale. © John Moore/Getty Images Anche se il bilancio
Finalmente il virus ebola è sotto controllo e la situazione, anche nei paesi più colpiti, è migliorata in modo considerevole. A farlo intendere sono gli Stati Uniti che hanno annunciato martedì 10 febbraio che i soldati americani impegnati nella lotto contro ebola si stanno ritirando dall’Africa occidentale.
© John Moore/Getty Images
Anche se il bilancio è comunque da conflitto armato, con oltre 9mila morti accertati, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità la situazione è sotto controllo, soprattutto in Liberia, il paese dove l’invio di truppe è stato essenziale nei mesi scorsi.
John Kirby, portavoce del dipartimento della Difesa americano, ha fatto sapere che “quasi tutti” i soldati inviati saranno rimpatriati da qui al 30 aprile grazie al “successo” della missione americana cominciata a settembre. 1.500 militari hanno già lasciato il continente africano su un totale di 2.800 dislocati soprattutto tra Liberia e Senegal. Solo un centinaio di soldati resteranno sul territorio.
La missione ha avuto come obiettivo la formazione di unità speciali composte da personale qualificato per fermare l’epidemia. Oggi sono centinaia gli addetti ai lavori locali e internazionali – scelti come Persona dell’anno dalla rivista americana Time – in grado di dare il loro contributo sanitario e umanitario. “Per aiutare i 10mila civili che hanno bisogno di assistenza in Africa occidentale, il dipartimento lascerà importanti equipaggiamenti” che potranno aiutare a contrastare, soprattutto evitare, un possibile ritorno dell’epidemia.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
In Sierra Leone ebola è stato sconfitto. L’ha annunciato l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) il 7 novembre, 42 giorni dopo che che è stato effettuato il test sull’ultima persona risultata positiva. Il Social mobilisation action consortium (Smac) che opera in Sierra Leone per combattere ebola tramite il coinvolgimento della comunità ha festeggiato la notizia postando un
Ebola, il virus che ha provocato il panico nel mondo dopo la sua diffusione in ampie aree dell’Africa occidentale, sembra ormai sconfitto. Le parole scritte dal presidente di Emergency, Gino Strada, assomigliano a un lieto fine.
Più di cento calciatrici hanno inviato una lettera alla Fifa per chiedere di interrompere la sponsorizzazione con la Saudi Aramco
Da questo autunno 7.000 nuovi studenti di San Diego sosterranno corsi che includono una quota di tematiche riservate al clima.
Dopo la non convalida dei trattenimenti dei 12 migranti di Egitto e Bangladesh, l’elenco dei Paesi sicuri viene definito per legge.
La “liana delle anime” è un decotto della medicina indigena dell’Amazzonia che può alterare lo stato psichico di chi la assume, e per questo affascina milioni di persone nel mondo.
Tra le 1.757 barche iscritte alla Barcolana di Trieste, la regata più partecipata del mondo, ce n’era una che gareggiava per Emergency.
Presente al corteo l’attivista svedese ha detto: “Non puoi dire di lottare per la giustizia climatica se si ignora la sofferenza dei popoli emarginati”.