Approvata all’unanimità la legge destinata a colmare un vulnus della sanità italiana: chi non ha una residenza non ha accesso al medico di base.
Eni, 5 arresti e sequestro impianti per smaltimento illecito di rifiuti in Val d’Agri
Ai domiciliari cinque lavoratori dell’Eni presso l’impianto di Viggiano in Val d’Agri, Basilicata. Indiscrezioni sul coinvolgimento del compagno della ministra Guidi.
Cinque funzionari e dipendenti del centro oli di Viggiano, in provincia di Potenza, dell’Eni – dove viene trattato il petrolio estratto in Val d’Agri – sono stati posti agli arresti domiciliari dai Carabinieri per la tutela dell’ambiente perché ritenuti responsabili, a vario titolo, di “attività organizzate per il traffico e lo smaltimento illecito di rifiuti”.
I Carabinieri hanno eseguito anche un’ordinanza di divieto di dimora nei confronti di un dirigente della regione Basilicata. I provvedimenti cautelari – emessi dal gip del Tribunale di Potenza nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia – sono stati eseguiti nelle province di Potenza, Roma, Chieti, Genova, Grosseto e Caltanissetta.
Sono 37 le persone indagate e la procura ha disposto due decreti di sequestro nel centro oli di Viggiano, con possibili ripercussioni sulla produzione petrolifera, nonché diverse ispezioni per verificare lo smaltimento di rifiuti prodotti nella struttura, le emissioni in atmosfera, i livelli di diossina e la presenza di inquinanti nel terreno. Già nel maggio 2015 la spiaggia di San Basilio, lungo il litorale ionico in provincia di Matera, era stata invasa da fanghi neri di provenienza sospetta.
Il problema dello smalitmento dei reflui
L’inchiesta era venuta alla luce a febbraio dell’anno scorso con un primo “blitz” dell’antimafia. Da allora i filoni d’indagine si sono moltiplicati. Uno dei nodi al centro dell’inchiesta è quello della corretta qualificazione dei reflui, da cui dipende il tipo di trattamento da adottare per smaltirli correttamente. I reflui derivano dalla separazione del greggio dalla componente acquosa, più tutte le sostanze utilizzate per estrarlo.
Il sospetto degli inquirenti è che per anni la qualificazione, e il consegente smaltimento dei reflui, non siano stati fatti nella maniera giusta, trascurando la presenza di elementi tossici ed esponendo al rischio di contaminazione non solo i lavoratori ma anche l’ambiente dove vengono sversate le acque “ripulite”.
Coinvolto anche il compagno della ministra Guidi
Secondo quanto risulta a Repubblica e al Sole 24 Ore, tra gli indagati risulterebbe anche Gianluca Gemelli, imprenditore e compagno della ministra allo Sviluppo economico Federica Guidi che sarebbe indagato per il reato di traffico di influenze illecite perché sfruttando la relazione di convivenza che aveva con la ministra si faceva promettere e otteneva le qualifiche necessarie per partecipare alle gare per i lavori per l’impianto estrattivo di Tempa Rossa, della Total, sempre in Basilicata.
AGGIORNAMENTO: SI E’ DIMESSA FEDERICA GUIDI
Il Wwf ha presentato alcuni esposti alle autorità competenti, chiedendo, indagini sul susseguirsi di diversi problemi e incidenti alle strutture petrolifere a inizio 2015, sia di fare chiarezza sullo stato radiologico dei fanghi e dei reflui provenienti dal centro oli della Val d’Agri dopo aver appreso dal sito del comune di Pisticci di uno screening radiologico.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’Italia produce metà del riso europeo, soprattutto in pianura Padana. La salinizzazione dovuta alla siccità sta facendo danni, ma oggi c’è una soluzione.
Il rapporto Ecosistema urbano 2024 mostra alcuni progressi nelle città italiane, ma troppo lenti. E c’è troppo divario tra nord e sud.
Una campagna del Cnr svela una forte attività delle faglie tra le isole proprio dove sorgerà il Ponte, per la Società Stretto di Messina nessuna problema.
Profilazione razziale, xenofobia nel dibattito politico e omofobia nel report dell’Ecri. Tra le sue richieste c’è quella di rendere indipendente l’Unar.
Dopo la non convalida dei trattenimenti dei 12 migranti di Egitto e Bangladesh, l’elenco dei Paesi sicuri viene definito per legge.
La 18esima sezione del tribunale civile di Roma non ha convalidato il trattenimento delle 12 persone migranti nei nuovi centri in Albania.
Per l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile il quadro è fosco: molti obiettivi sembrano irrealizzabili per il 2030, preoccupano povertà e clima.
Sì definitivo del Parlamento per far diventare la gestazione per altri reato universale, anche nell’ipotesi che sia in forma solidale.