La finanza ha la fondamentale responsabilità di traghettare i capitali verso la transizione energetica. Se ne è discusso al Salone del Risparmio 2022.
La finanza responsabile diventa mainstream
L’offerta di prodotti di finanza sostenibile in Italia cresce, come pure l’interesse mostrato dagli italiani verso questa forma di investimento.
“Sustainable investing goes mainstream” titolava a gennaio del 2016 il Wall Street Journal, il più famoso quotidiano economico al mondo. È quanto sostengono anche gli autori del Primo osservatorio sul mercato e sui prodotti di finanza responsabile in Italia, presentato a Milano il 18 novembre scorso da EticaNews nel corso del Salone dello SRI. Le ragioni dell’ottimismo sono due.
Un’offerta completa di prodotti di investimento responsabile
Anzitutto, secondo gli analisti, il mercato della finanza responsabile si può definire completo. Come spiega Luca Testoni, direttore di EticaNews: “Fino a poco tempo fa, l’investitore che cercava un prodotto SRI si trovava di fronte a pochi prodotti, non necessariamente adatti alla sua propensione al rischio. Oggi non è più così dal momento che esistono prodotti per ogni genere di strategia”. Un aumento fotografato dai dati del Forum finanza sostenibile, pubblicati nell’ultima edizione dell’European SRI Study.
Gli investimenti responsabili fanno guadagnare
Secondo aspetto, non meno importante, è il rendimento dei prodotti di finanza responsabile. Tra le otto società di gestione del risparmio (sgr) italiane che hanno risposto all’indagine di ETicaNews, cinque mostrano tassi di crescita sostenuti: 30, 50 percento e, per due di loro, addirittura a tre cifre. Analizzando invece i 71 fondi responsabili attivi da almeno tre anni in Italia, solo tre non hanno mostrato un rendimento positivo. I cinque migliori presentavano a fine settembre 2016 un tasso di performance compreso fra il 40 e il 50 per cento. Concentrandosi sull’ultimo anno, fra i 102 fondi azionari studiati da ETicaNews con MoneyMate, 54 sono quelli con rendimento positivo con i cinque migliori capaci di performance comprese fra il 10 e il 16 per cento. Positive anche le performances dei 42 fondi obbligazionari studiati. A riprova che sostenibilità e redditività non sono incompatibili. Anzi.
Cresce l’interesse degli investitori
E gli investitori italiani? Estranei alla finanza responsabile come i cugini francesi? Non si direbbe, a giudicare dai risultati della ricerca Prodotti SRI: il coinvolgimento consulente-cliente, basata sui risultati dell’osservatorio mensile realizzato dall’Associazione nazionale promotori finanziari (Anasf) presso i suoi 600 iscritti. Nel 2016, un terzo dei consulenti dichiara di aver percepito un maggiore interesse da parte dei clienti rispetto ai prodotti di finanza etica. Un dato confermato da un’indagine di Etica Sgr secondo cui il 47 per cento della popolazione italiana sarebbe interessata a sottoscrivere un fondo SRI. “Nell’ambito del retail, c’è tantissima strada da fare, commenta Gian Franco Giannini Guazzugli, vicepresidente Anasf. Si tratta di un’opportunità della quale dobbiamo tenere conto”.
I consulenti chiedono più prodotti e formazione
A fronte del crescente interesse da parte del pubblico, il 24 per cento dei consulenti intervistati da Anasf dichiara però di non ricevere dalla società per cui lavora prodotti etici da collocare. Un dato in crescita rispetto al 2015 e in netto contrasto con l’aumento dei fondi SRI. Allo stesso modo, oltre la metà dei consulenti è convinta che i media non abbiano dato maggior risalto nell’ultimo anno alla finanza sostenibile e che l’offerta di formazione sia ancora carente dal punto di vista qualitativo e quantitativo. “C’è un’esigenza di formazione per permettere al consulente di proporre al cliente prodotti SRI”, conclude Gian Franco Giannini Guazzagli.
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