La leader tedesca Angela Merkel ha annunciato le dimissioni dalla carica di presidente della Cdu dopo i magri risultati ottenuti alle elezioni regionali.
Elezioni in Germania. Vince Angela Merkel, i Verdi contano. Aggiornamenti in tempo reale
Urne chiuse in Germania. La Cdu di Angela si conferma primo partito. Crollo della Spd di Schulz. Segui la diretta elettorale.
Gli elettori della Germania sono stati chiamati nella giornata di oggi, domenica 24 settembre, a scegliere i 630 deputati del Bundestag, la Camera bassa tedesca. Il partito di Angela Merkel, l’Unione cristiano-democratica di Germania (Cdu), si conferma primo partito ma con un crollo nei consensi. Così anche il Partito socialdemocratico (Spd) guidato dall’ex presidente del parlamento europeo Martin Schulz che si conferma seconda forza politica tedesca, seppur con il più basso consenso dal secondo dopoguerra ad oggi. Al contrario avanza in modo consistente l’Afd (Alternativa per la Germania) di estrema destra che diventa terzo partito. I Verdi raddoppiano i consensi rispetto ai sondaggi. Tornano in parlamento i liberali dell’Fdp. L’affluenza è cresciuta arrivando al 76,5 per cento dal 71,5 per cento del 2013.
Das vorläufige amtliche Endergebnis der #btw17: CDU/CSU 33,0%, SPD 20,5%, Linke 9,2%, Grüne 8,9%, FDP 10,7%, AfD 12,6% pic.twitter.com/DBlL9j8xLg
— ZDF heute (@ZDFheute) 25 settembre 2017
Ore 22.25 – Centinaia di persone hanno manifestato a Colonia contro l’ingresso dell’Afd in parlamento. Circa settecento i partecipanti alla dimostrazione, nell’ambito della campagna “il nazionalismo non è un’alternativa” lanciata su tutto il territorio federale. Proteste simili hanno avuto luogo in altre città tedesche, tra cui la capitale Berlino.
Ore 19:50 – Alice Weidel, leader dell’Afd, ha dichiarato ai sostenitori che “milioni di elettori hanno riposto nelle nostre mani il compito di creare un’opposizione costruttiva in parlamento”. È la prima volta che il partito di estrema destra e contrario all’immigrazione entra nel Bundestag. Weidel ha aggiunto che grazie alla loro opposizione ci sarà di nuovo la possibilità di riportare giustizia e ordine in Germania. Netta la risposta dei Verdi, che hanno raddoppiato le cifre previste dai sondaggi pre-elettorali, che hanno giurato che non lavoreranno con l’Afd. I Verdi sono tra i partiti che possono formare una coalizione con la Cdu di Merkel. I leader Katrin Göring-Eckardt e Cem Ozdemir hanno detto di essere contrari all’ingresso dei “nazisti in parlamento”. Göring-Eckardt, in particolare, ha dichiarato di fronte a una folla esultante che non permetteranno “a un singolo di attaccare la democrazia tedesca”.
“Wir leben in einer Republik, die sich verändert hat. Es ziehen wieder Nazis in den Bundestag ein.” @cem_oezdemir #btw17 — BÜNDNIS90/DIE GRÜNEN (@Die_Gruenen) 24 settembre 2017
Ore 19:40 – Marine Le Pen, la leader del Front National, il partito di estrema destra francese andata al ballottaggio con Emmanuel Macron alle presidenziali, si è congratulata con Alice Weidel e il risultato dell’Afd che potrebbe aver ottenuto tra gli 80 e i 90 (su 630) seggi in parlamento.
Bravo à nos alliés de l’#AfD pour ce score historique ! C’est un nouveau symbole du réveil des peuples européens. MLP #BTW2017 — Marine Le Pen (@MLP_officiel) 24 settembre 2017
Ore 19:30 – Il capo dello staff della cancelleria tedesca Peter Altmaier ha detto che la Cdu convocherà Verdi e Fdp per la costruzione del governo, ma sentirà anche l’Spd. “Credo che tutti i partiti dovrebbero essere consapevoli della propria responsabilità politica. Andremo da loro e discuteremo con loro”.
Ore 18:50 – “Speravamo in un risultato migliore”, ha dichiarato Angela Merkel. “Siamo il partito più forte insieme alla Csu e insieme formeremo un nuovo governo”. Ore 18:38 – Martin Schulz (Spd) ha dichiarato nella sua conferenza stampa post-elettorale che la collaborazione con la Cdu è finita e che ora il Partito socialdemocratico andrà all’opposizione. “Oggi è un giorno difficile e amaro per i socialdemocratici tedeschi”, ha detto. “L’Spd ha perso il suo obiettivo elettorale”.
Ich habe gewählt. Jetzt sind Sie dran. Für ein gerechteres und stärkeres Deutschland in einem friedlichen und solidarischen Europa: 2x SPD. pic.twitter.com/o2npipM1QN — Martin Schulz (@MartinSchulz) 24 settembre 2017
Ore 18:30 – Sia Cdu che Spd hanno visto ridursi le rispettive percentuali di voto. Nel settembre del 2013 il partito di Angela Merkel aveva ottenuto il 41,3 per cento, mentre il Partito socialdemocratico aveva ottenuto il 25,7 per cento. Al contrario hanno ottenuto più voti della scorsa tornata elettorale l’Afd che nel 2013 si era fermata al 4,7 per cento mentre oggi è la terza forza parlamentare e i Verdi che dall’8,4 per cento avrebbero superato la soglia del 9 per cento.
Ore 18:20 – La vicepresidente dell’Spd Manuela Schwesig ha dichiarato alla televisione tedesca Zdf che “questo è un risultato pessimo per il partito, una pesante sconfitta”. “Per noi finisce oggi la grande coalizione”, ha aggiunto. Negli ultimi pronostici Spd avrebbe raggiunto solo il 20 per cento dei voti. Per l’Sdp si tratta del peggior risultato dal dopoguerra.
Ore 18:00 – Il partito di Angela Merkel ha vinto le elezioni parlamentari. Secondo i primi exit poll, infatti, vedono in vantaggio il tandem Cdu-Csu con il 32,5 per cento dei voti. A seguire il Spd di Martin Schulz con il 20 per cento e Alternativa per la Germania (Afd, estrema destra) con il 13,5 per cento che sbanca soprattutto nella Germania dell’Est dove supera il 20 per cento. Poi ci sono il Partito democratico Fdp che conquisterebbe il 10,5% e i Verdi con il 9,5 per cento. Infine Die Linke (sinistra) raggiunge il 9 per cento.
Merkel ha già guidato per tre mandati consecutivi la Germania, basando la sua campagna elettorale sul “Sie kennen mich”: “Voi mi conoscete”. Schulz, invece, ha condotto una campagna elettorale partita nello scorso gennaio con grande entusiasmo ma che è sembrata spegnersi col passare dei mesi, tramortita dai pessimi risultati ottenuti alle elezioni regionali (in particolare con la perdita del bastione storico della sinistra tedesca, la Renania del Nord-Westfalia).
I sondaggi in Germania indicano nettamente in testa la Cdu di Angela Merkel
Secondo i sondaggi, la Cdu doveva risultare nettamente il primo partito, con oltre il 36 per cento delle preferenze. La Spd doveva attestarsi invece attorno al 22 per cento. “Tutto porta a credere che il nome della vincitrice sia già noto”, ha scritto Der Spiegel. In ogni caso, Angela Merkel non dovrebbe ottenere una maggioranza assoluta, il che la costringerà a formare una coalizione per poter governare. Non è detto, però, che i socialdemocratici accetteranno nuovamente di partecipare ad una Grosse Koalition (l’equivalente delle “larghe intese”), sostenendo il nuovo governo conservatore. Le sconfitte hanno fatto crescere un forte malumore all’interno del partito, il che potrebbe impedire l’alleanza con la Cdu. “La più grande difficoltà di Schulz starà proprio nel posizionarsi di fronte alla Merkel”, prosegue il giornale tedesco.
Quali alternative di governo avrebbe dunque il probabile quarto mandato della leader di centro-destra? Quattro altri partiti sono dati attorno al 10 per cento: si tratta della sinistra radicale (Die Linke), dei liberali del Fdp (Freie Demokratishe Partei), degli ecologisti (Bündnis 90/Die Grünen) e della destra estrema Afd (Alternative für Deutschland). Quest’ultima si affaccia per la prima volta alle porte del Bundestag: il partito populista è dato al 10-12 per cento e potrebbe in teoria diventare il terzo partito, forte di una settantina di deputati. “Dei nazisti si esprimeranno per la prima volta in Parlamento dopo 70 anni”, ha osservato il ministero degli Affari sociali Sigmar Gabriel.
Escluse alleanze con Adf e Die Linke: si va verso larghe intese o governo con liberali e verdi
Angela Merkel ha già escluso ogni possibilità di intesa sia con l’Adf che con Die Linke. Resterebbero dunque i liberali e i verdi. I primi si apprestano a tornare al Bundestag dopo quattro anni di assenza, dopo aver puntato tutto in campagna elettorale sulla linea dura nei confronti dei migranti. Un’alleanza con loro significherebbe una svolta a destra per la leader conservatrice, che potrebbe generare problemi anche a livello europeo. In Germania si vocifera perciò di un possibile allargamento anche agli ecologisti, che potrebbe riequilibrare il governo. La coesistenza pacifica di Fdp e Grünen, però, non è affatto scontata.
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