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Uno dei principali obiettivi della giornata è quello di sostenere la diversità linguistica attraverso l’espressione poetica, salvaguardando così le lingue in pericolo.
La poesia, che un tempo era un mezzo d’espressione complesso e sfaccettato, è oggi una delle forme di arte più sottovalutate. La poesia non si limita a dar voce ai sentimenti, è in grado di dare forma alle grandi questioni su cui l’uomo si interroga fin dai primordi. Basti pensare alla potenza dei versi di William Blake, o all’immortalità delle poesie di Johann Wolfgang von Goethe.
Il 21 marzo si celebra la Giornata mondiale della poesia, istituita dall’Unesco nel 1999 e celebrata per la prima volta il 21 marzo 2000. L’obiettivo della giornata è quello di valorizzare il ruolo dell’espressione poetica nella promozione del dialogo interculturale, della comunicazione e della pace.
“Rendendo omaggio agli uomini e alle donne il cui unico strumento è la libertà di parlare, di immaginare e di agire, l’Unesco riconosce alla poesia il suo valore come simbolo della creatività dello spirito umano”, ha dichiarato Irina Bokova, direttore generale dell’Unesco. Ogni anno si celebra la Giornata mondiale della poesia nel primo giorno di primavera, per festeggiare il risveglio della natura e la stagione più poetica di tutte. Quest’anno però l’inizio della primavera è stato anticipato, l’equinozio di primavera cade infatti il 20 marzo.
La poesia è uno straordinario collante in grado di unire le persone, da qualsiasi nazione provengano a quale che sia il loro ceto sociale, una poesia è infatti in grado di farci condividere domande e sentimenti. La poesia è inoltre il cardine della tradizione orale e, nel corso dei secoli, è stata in grado di comunicare i valori più profondi delle più diverse culture.
Uno dei principali obiettivi della giornata è quello di sostenere la diversità linguistica attraverso l’espressione poetica e di offrire alle lingue in pericolo la possibilità di essere ascoltate, parlate e studiate. La ricorrenza ha inoltre lo scopo di incoraggiare un ritorno alla tradizione orale dei recital di poesia, per promuoverne l’insegnamento, per ripristinare un dialogo tra la poesia e le altre arti come il teatro, la danza, la musica e la pittura, e per sostenere le piccole case editrici e creare un’immagine attraente della poesia.
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