Nella regione del Sahel, sconvolta da conflitti inter comunitari e dai gruppi jihadisti, 29 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.
La Camera approva la Giornata nazionale per le vittime dell’immigrazione
L’aula ha approvato la proposta di dedicare una giornata in ricordo delle vittime dell’immigrazione, per non dimenticare la tragedia di Lampedusa.
Il 3 ottobre di due anni fa, al largo delle coste di Lampedusa, affondò un’imbarcazione carica di migranti, trascinando in fondo al mare, a mezzo miglio dall’isola dei Conigli, 366 persone fuggite dalla povertà e dall’oppressione dell’Eritrea.
Proprio la data di quella che è considerata la più grave catastrofe marittima nel Mediterraneo dall’inizio del Ventunesimo secolo è stata scelta per celebrare la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione. L’aula della camera ha approvato l’istituzione della giornata con 287 voti favorevoli e 72 contrari, manca ora il via libera del senato.
L’obiettivo della giornata, si legge nella motivazione, è quello di “preservare nella memoria collettiva del Paese il ricordo della grave tragedia avvenuta al largo di Lampedusa”.
Il fenomeno dell’immigrazione è un problema quantomai attuale in Italia, dallo scorso sabato, secondo i dati forniti dalla Guardia costiera, sono state oltre 10mila le persone soccorse in mare. Il nostro Paese, considerata la sua posizione geografica, rappresenta un approdo per tutti i migranti che cercano di attraversare il mar Mediterraneo per arrivare in Europa.
L’Italia, e in particolare le regioni costiere come Sicilia, Sardegna e Calabria, fa fatica a far fronte a questo grande flusso migratorio ed è per questo che è necessario un intervento dell’Unione Europea.
In particolare sarebbe opportuno analizzare le motivazioni che spingono migliaia persone a rischiare la vita in traversate disperate pur di fuggire dal paese di origine e cercare soluzioni che non si limitino al pattugliamento delle coste. Tenendo sempre a mente che meno di 150 anni fa il nostro popolo migrava in massa verso l’ignoto, in cerca di quel futuro che l’Italia sembrava non poter offrire.
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