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Il Parlamento europeo ha chiesto alla Commissione di rinnovare l’autorizzazione alla vendita del glifosato (uno degli erbicidi più diffusi al mondo) per altri sette anni (invece di 15) e di limitarne l’impiego solo per attività professionali. Questo in sintesi il contenuto della risoluzione approvata il 13 aprile a Bruxelles. Il documento approvato dal Parlamento non
Il Parlamento europeo ha chiesto alla Commissione di rinnovare l’autorizzazione alla vendita del glifosato (uno degli erbicidi più diffusi al mondo) per altri sette anni (invece di 15) e di limitarne l’impiego solo per attività professionali.
Questo in sintesi il contenuto della risoluzione approvata il 13 aprile a Bruxelles.
Il documento approvato dal Parlamento non è vincolante per la Commissione europea, che ha rinviato il più possibile la decisione su questa sostanza sospettata di essere cancerogena di interferire col sistema endocrino. L’ultimo rinvio è avvenuto meno di due mesi fa, proprio per la crescente opposizione dell’opinione pubblica dei paesi membri; ne avevamo parlato qui.
La questione della pericolosità per la salute umana del glifosato è diventata ormai un caso su cui si discute da anni. Il diserbante è stato definito “probabilmente cancerogeno” dell’Agenzia internazionale della ricerca sul cancro (Iarc). Conclusione opposta invece quella dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), il cui rapporto è però stato accusato di essere sostanzialmente basato su un precedente studio tedesco finanziato dalle aziende produttrici di diserbanti.
La risoluzione chiede di dare il via libera alla sostanza “solo per usi professionali” per altri 7 anni (invece che 15, come di norma), invitando la Commissione Ue a “lanciare una revisione indipendente della tossicità generale [del glifosato] […], basata non solo sui dati relativi alla cancerogenicità, ma anche su possibili proprietà di interferenza endocrina”. I deputati esortano infine la Commissione e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare a “rivelare immediatamente tutte le prove scientifiche alla base della classificazione positiva del glifosato”.
In sostanza, a livello pratico, la situazione cambia molto poco: i prodotti a base di glifosato non dovrebbero più essere venduti a chi non è in possesso di patentino agricolo e ne potrebbe essere proibito l’uso come diserbante per i bordi delle strade, i parchi pubblici e i giardini. Tuttavia, l’agricoltura potrà continuare a spruzzarne a volontà sui nostri campi. A meno che non siano da agricoltura biologica.
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