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Grecia, crocevia delle migrazioni: ogni giorno sbarcano in settemila
A riferire le cifre è l’Organizzazione internazionale per le migrazioni. L’agenzia Frontex aggiunge: “Più di 700 mila migranti arrivati in Europa nel 2015”.
Sono 710mila i migranti che hanno attraversato i confini dell’Unione europea nei primi nove mesi dell’anno in corso. Un dato nettamente più alto rispetto a quello registrato nell’intero 2014, quando non si superò quota 282mila. A renderlo noto è stata, il 13 ottobre, l’Agenzia europea per la sorveglianza delle frontiere (Frontex), che ha indicato la Grecia come il paese maggiormente coinvolto dai flussi migratori, con circa 350mila arrivi – tra migranti e profughi – dal primo gennaio ad oggi.
Si tratta di cifre che fotografano una realtà drammatica, fatta di un numero impressionante di donne e uomini che premono alle frontiere del Vecchio continente, facendo del Mediterraneo un crocevia di fughe, sogni, speranze e, purtroppo, continue tragedie. Ma i dati di Frontex sono perfino meno allarmanti rispetto ai calcoli dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), secondo la quale fino alla fine di settembre sulle sole sponde delle isole greche sono approdate 4.500 persone al giorno. Cifra cresciuta ad una media di settemila nelle prime settimane di ottobre.
A spingere i migranti sulle rotte che portano verso la Grecia è soprattutto un fattore logistico: in Libia si registra ormai una penuria di imbarcazioni disponibili, il che ha contribuito a limitare le partenze verso l’Italia (il numero di persone sbarcate nel nostro Paese è sceso a quota 12 mila nel mese di settembre). Il 6 ottobre il primo ministro di Atene, Alexis Tsipras, ha visitato assieme al premier austriaco Werner Faymann, l’isola di Lesbo, una delle più esposte agli arrivi, nel mar Egeo. Nella “Lampedusa greca”, rivolgendosi all’Unione europa, i due leader hanno avanzato l’ennesima richiesta di aiuto: proprio nel giorno della loro visita sono sbarcati sul piccolo lembo di terra ellenica altri 7.500 migranti. Nelle prime ore del giorno successivo, alcuni di loro, partiti dalle coste turche, sono riusciti a raggiungere l’Europa a bordo di un canotto, tra lo stupore e la commozione di chi li ha recuperati a riva.
Secondo Frontex, la nazionalità predominante tra gli oltre 700mila migranti che hanno varcato le frontiere europee nel 2015 è quella eritrea. L’Oim ricorda che moltissimi tra coloro che arrivano sono costretti a pagare salati “pedaggi” agli scafisti. Dopodiché, la differenza la fa il Paese di provenienza: “Una volta sbarcati – spiega l’organismo internazionale – l’origine di queste persone diventa un fattore determinante per comprenderne il destino. I siriani riescono a muoversi più velocemente, potendo contare sui mezzi economici necessari per raggiungere in traghetto Atene, e poi muoversi in autobus fino al confine con la Macedonia. Alcuni di loro decidono perfino di arrivare alla frontiera in taxi, pagando anche 700 euro per una sola famiglia. Al contrario, gli afgani sono spesso costretti a lavorare, o a indebitarsi, per mettere da parte quanto serve a continuare il loro viaggio”.
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