Finora sono morte almeno sette persone. Le forze di polizia stanno investigando per capire se gli incendi siano dolosi e hanno arrestato sette persone.
Quei pirati di Greenpeace che vogliono salvare l’Artico
Le autorità russe hanno accusato di pirateria i trenta attivisti di Greenpeace che il 18 settembre, dall’imbarcazione Arctic Sunrise, hanno cercato di salire a bordo della piattaforma petrolifera Prirazlomnaya di proprietà della Gazprom. Tra questi c’è anche un italiano: Cristian D’Alessandro. Tutti rischiano fino a 15 anni di reclusione. Il portavoce del Comitato russo per la sicurezza, Vladimir Markin, ha dichiarato
Le autorità russe hanno accusato di pirateria i trenta attivisti di Greenpeace che il 18 settembre, dall’imbarcazione Arctic Sunrise, hanno cercato di salire a bordo della piattaforma petrolifera Prirazlomnaya di proprietà della Gazprom. Tra questi c’è anche un italiano: Cristian D’Alessandro. Tutti rischiano fino a 15 anni di reclusione.
Il portavoce del Comitato russo per la sicurezza, Vladimir Markin, ha dichiarato che “tutti coloro che hanno partecipato all’assalto alla piattaforma saranno processati, senza nessuna esclusione o riguardo per la loro nazionalità”. L’imbarcazione è finita sotto sequestro.
Intanto Greenpeace International ha chiamato a raccolta tutte le sezioni nazionali per chiedere, attraverso manifestazioni davanti alle ambasciate russe e attraverso una petizione, la loro scarcerazione immediata. Secondo Greenpeace l’azione è stata pacifica e “in linea con i princìpi dell’organizzazione”. Inoltre l’organizzazione ha fatto sapere che il vero crimine è sfruttare le riserve di combustibili fossili che stanno causando danni irreversibili al clima.
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