Questo periodo storico è l’opportunità per una ripartenza più sostenibile. Troviamo il coraggio di abbandonare i sistemi produttivi obsoleti in favore di una nuova economia.
Il clima cambia e il cibo è in pericolo
La Giornata mondiale dell’alimentazione 2016 è dedicata al terribile impatto dei cambiamenti climatici sulla nostra sicurezza alimentare.
Secondo l’Ipotesi Gaia, formulata dagli scienziati James Lovelock e Lynn Margulis, il nostro pianeta (Gaia, personificazione della Terra nella mitologia greca) è un organismo vivente, interconnesso in tutte le sue parti, in grado da autoregolarsi. Questa teoria può essere considerata eccessivamente radicale, è però ormai indubbio che esiste un equilibrio naturale globale, di cui noi facciamo parte. Il crescente impatto antropico ha però alterato questo sofisticato ma fragile equilibrio e gli effetti sono catastrofici.
Cambiamenti climatici e insicurezza alimentare
L’aumento della temperatura globale è forse la minaccia più grande cui la nostra specie deve far fronte per sopravvivere. Oltre all’intensificarsi di fenomeni climatici estremi, i cambiamenti climatici rischiano di far sparire il cibo dalle nostre tavole, modificando la resa e la qualità di numerosi prodotti alimentari nei prossimi decenni. L’agricoltura è una delle vittime di questo fenomeno ma ne è al contempo uno degli artefici, contribuendo con il 14 per cento del totale delle emissioni di gas serra. Il settore più inquinante sarebbe però quello dell’allevamento di bestiame, che genera più gas serra dell’intero settore dei trasporti. Secondo la Fao Il bestiame contribuisce a quasi due terzi delle emissioni agricole di gas ad effetto serra e al 78 per cento delle emissioni agricole di metano.
Giornata mondiale dell’alimentazione 2016
Diventa pertanto fondamentale adattare i sistemi agricoli e alimentari agli effetti negativi del cambiamento climatico e renderli più resistenti, produttivi e sostenibili. L’agricoltura deve fare un passo indietro e tornare ad essere sostenibile utilizzando le risorse naturali con saggezza. Il 16 ottobre si celebra la Giornata mondiale dell’alimentazione, istituita nel 1981 dalla Fao. L’edizione del 2016, la cui celebrazione ufficiale avrà luogo presso la sede della Fao venerdì 14 ottobre, è dedicata proprio al rapporto tra clima e cibo, esplicitato dallo slogan “Il clima sta cambiando. Il cibo e l’agricoltura anche”.
L’importanza delle api per il cibo
Il riscaldamento globale e l’impatto delle attività umane rischiano inoltre di porre fine all’esistenza delle api. Anche in questo caso possiamo comprendere bene la fondatezza dell’Ipotesi Gaia, la scomparsa di queste minuscole creature avrebbe effetti a catena che ci colpirebbero in maniera ineluttabile. Il nostro futuro è infatti strettamente correlato a quello delle api, questi insetti (così come altri animali impollinatori) svolgono un servizio ecosistemico essenziale aiutando i fiori a espandere il proprio areale e a riprodursi, contribuendo in maniera decisiva alla sicurezza alimentare globale. Oltre due terzi delle colture utilizzate per la nutrizione umana (che rappresentano quasi il 90 per cento della nostra alimentazione) sono impollinati dalle api, la cui estinzione metterebbe fine al mondo agricolo così come lo conosciamo oggi.
Cosa possiamo fare per cambiare la situazione
Partendo dal presupposto che un cambiamento, peraltro rapido e massiccio, sia indispensabile, siamo convinti che ognuno di noi possa essere artefice di tale cambiamento. È possibile contrastare i cambiamenti climatici modificando le nostre abitudini quotidiane, ad esempio riducendo il consumo di carne, preferendo verdura e frutta di stagione e a chilometro zero, diminuendo gli sprechi e riciclando. La Fao, in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione, ha stilato una lista di azioni virtuose per preservare le risorse naturali, invitando a scegliere quattro azioni e seguirle e a raccontare la propria esperienza utilizzando l’hashtag #WFD2016.
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