Secondo il rapporto Greenitaly di Symbola, negli ultimi 5 anni più di un terzo delle aziende ha investito nel green. E tutti ne hanno tratto benefici.
Il parco marino Seaworld non sfrutterà più le orche negli spettacoli
Il parco di San Diego ha annunciato che dal 2017 intende eliminare gradualmente gli spettacoli che vedono coinvolte le orche.
Le orche (Orcinus orca), come tutti i cetacei, sono creature sensibili e intelligenti e dalla complessa vita sociale. Imprigionare questi animali, che in natura vivono in branchi anche di quaranta esemplari, e costringerli ad esibirsi per il divertimento umano è un atto di intollerabile crudeltà. Rinchiuse dentro piccole vasche le orche deperiscono fisicamente e finiscono per impazzire, diventando aggressive e pericolose per gli addestratori.
La sensibilità pubblica riguardo lo sfruttamento di questi grandi mammiferi marini è aumentata esponenzialmente dopo l’uscita di Blackfish, documentario del 2013 che attraverso la storia di Tilikum, un esemplare di orca che in cattività ha ucciso tre persone, denuncia i maltrattamenti delle orche nei parchi acquatici.
Lo sdegno che il film ha suscitato sull’opinione pubblica ha inevitabilmente coinvolto gli addetti ai lavori e i parchi marini che utilizzano le orche nei propri spettacoli.
Il parco acquatico di divertimenti SeaWorld di San Diego ha annunciato che dal 2017 intende eliminare gradualmente gli spettacoli che coinvolgono le orche. Dopo l’uscita del documentario che ha mostrato i maltrattamenti ai danni delle orche e di altri animali il valore delle azioni della SeaWorld è crollato, passando dai 39 dollari del 2013 agli attuali 18.
Joel Manby, amministratore delegato di SeaWorld, ha ammesso che la decisione di rinunciare alle orche è arrivata in seguito alle pesanti critiche e alla drastica riduzione del numero dei visitatori nei loro parchi acquatici. La decisione arriva inoltre dopo che un legislatore ha presentato una proposta di legge per vietare gli spettacoli dal vivo e la riproduzione in cattività delle orche in California.
“Le orche verranno impiegate in attività più in linea con la loro natura e i loro comportamenti”, ha dichiarato Manby, ma non è ben chiaro cosa questo significhi e sembra comunque lasciar presupporre la perpetuazione della cattività delle orche. Non è stato neppure specificato se la nuova linea riguarderà anche gli altri parchi SeaWorld statunitensi.
Secondo gli scienziati le orche possiedono una parte del cervello che nell’uomo non si è evoluta e che riguarderebbe le emozioni e la consapevolezza. Chissà come ci compatiscono questi animali, giudicandoci empaticamente sterili, mentre le osserviamo festanti saltare e nuotare in minuscole prigioni.
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