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Il pianto dell’elefante liberato dopo 50 anni di catene
Dopo 50 anni di prigionia passati a mendicare l’elefante Raju è stato liberato dai volontari della ong Wildlife Sos e portato in una riserva naturale.
Questa storia è in grado di abbattere ogni barriera e differenza fra specie, non importa a che specie tu appartenga, sei nato per essere libero e una vita in catene è una delle pene più atroci. Questa è la storia di Raju, un esemplare di elefante indiano che ha vissuto in catene oltre cinquant’anni della sua vita, sfruttato dal suo proprietario per elemosinare nelle strade dell’India.
La prigionia di Raju è stata interrotta grazie all’intervento di Wildlife Sos, una organizzazione di difesa degli animali che ha sede in India e a Londra. Quando gli attivisti hanno tolto i grossi ceppi dalle zampe dell’animale è successo qualcosa di inaspettato, il viso dell’elefante si è rigato di grosse lacrime, il pachiderma ha pianto per la ritrovata libertà. Secondo le ricostruzioni Ruju sarebbe stato strappato alla madre, al suo branco e alla giungla quando era ancora un cucciolo e nell’ultimo mezzo secolo ha avuto 27 proprietari che lo hanno usato per mendicare, addestrandolo a raccogliere con la proboscide le monetine dei turisti.
Senza l’intervento dei volontari di Wildlife Sos India la vita di Raju sarebbe proseguita così, in un tormentoso deambulare rallentato da pesanti catene uncinate e nutrendosi di rifiuti trovati per strada, finché il suo corpo non avrebbe detto basta a quell’inutile supplizio. «Raju era in catene 24 ore al giorno, un atto di crudeltà intollerabile – ha dichiarato Pooja Binepal della squadra di soccorso Wildlife Sos Uk – il team è rimasto pieno di stupore quando ha visto le lacrime durante il salvataggio. È stato incredibilmente emozionante. Sapevamo nei nostri cuori che si era reso conto di essere finalmente libero. Gli elefanti sono animali maestosi e molto intelligenti. Possiamo solo immaginare cosa abbia significato per lui patire mezzo secolo di torture. Fino al nostro arrivo, non aveva mai camminato libero dai suoi ceppi. Ma oggi sa cosa sia la libertà».
Una volta liberato dalle catene, ci sono voluti ben 45 minuti, l’elefante è stato portato in una riserva naturale vicino a New Delhi. Lì i veterinari lo stanno curando e nutrendo, provando a ridare energia a quel corpo martoriato dalle sevizie e dalle catene e terribilmente malnutrito. Terminate le cure Raju ritroverà il piacere della compagnia dei suoi simili, sarà infatti reintrodotto nel branco del centro, formato da altri elefanti che hanno conosciuto la crudeltà dell’uomo, con i quali potrà condividere le terribili esperienze e barrire al cielo, finalmente libero.
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