La capitale dell’Arabia Saudita, Riad, ospita la sedicesima Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulla desertificazione, la Cop16.
Giornata mondiale degli oceani 2017, gli oceani sono il nostro futuro
Oceani e mari sono in crisi, minacciati soprattutto dall’inquinamento da plastica. Nella giornata a essi dedicata si celebra l’inestimabile valore di questi ecosistemi.
L’acqua ha qualcosa di speciale e misterioso, tutte le creature viventi hanno un elevato contenuto di acqua, che ricopre inoltre il 71 per cento della superficie del nostro pianeta. Negli oceani la vita ha avuto inizio e senza di loro potrebbe cessare. Eppure oggi l’acqua evoca immagini di morte e di degrado, pensiamo alle migliaia di persone in fuga da conflitti che muoiono ogni anno nel vano tentativo di attraversare il mare a bordo di imbarcazioni inadeguate, oppure alle vere e proprie isole di plastica che galleggiano negli oceani e non sono che la punta dell’iceberg (anch’esso di plastica).
Perché gli oceani sono importanti
Queste sterminate distese di acqua salata, apparentemente immutabili ma mai uguali a sé stesse, come un gigantesco fiocco di neve, regolano il clima, producono la maggior parte dell’ossigeno che respiriamo, forniscono sostentamento a milioni di persone ogni anno, sono necessarie per la produzione di numerosi farmaci e ospitano un’incredibile biodiversità. Per festeggiare ed evidenziare l’importanza di questo inestimabile patrimonio comune l’8 giugno si celebra la Giornata mondiale degli oceani istituita dall’Onu l’8 giugno 1992, in occasione del vertice sull’ambiente di Rio de Janeiro.
I nostri oceani, il nostro futuro
Lo slogan dell’edizione del 2017 è I nostri oceani, il nostro futuro, scelto per evidenziare come la salute di questi ecosistemi sia strettamente correlata a quella della nostra specie. Gli oceani si prendono infatti cura di noi fornendoci preziosi servizi ecosistemici, noi abbiamo la responsabilità di prenderci cura di loro. In realtà l’espressione “prendersi cura” potrebbe forse risultare offensiva per gli oceani, ambienti primordiali che esistono dalla notte dei tempi, bisognerebbe piuttosto ridurre sensibilmente il nostro impatto su di essi e sul pianeta in generale. L’impegno delle Nazioni Unite è incentrato sulla lotta all’inquinamento da plastica, una delle principali minacce per mari e oceani.
La plastica negli oceani
Si stima che ogni anno finiscono in acqua circa otto milioni di tonnellate di plastica. Questi rifiuti si rimpiccioliscono gradualmente e vengono assimilati di numerosi organismi marini entrando in circolo nella catena alimentare (di cui fa parte anche l’uomo che si nutre di pesce). Secondo uno studio pubblicato lo scorso anno su Proceedings of the National Academy of Sciences, fino al 90 per cento degli uccelli marini di tutto il mondo ha residui di plastica nelle viscere.
Non solo plastica, le altre minacce
La salute degli oceani è in grave pericolo a causa dell’impatto antropico, diretto e indiretto, messa in ginocchio non solo dall’inquinamento, ma anche dai cambiamenti climatici, dal sovrasfruttamento delle popolazioni ittiche, dalle pratiche di acquacoltura insostenibili e dall’introduzione di specie alloctone. L’enorme quantità di gas serra immessi in atmosfera sta aumentando rapidamente l’acidità degli oceani, secondo la Royal Society questo fenomeno potrebbe aumentare fino al 300 per cento in questo secolo. Secondo i ricercatori rappresenterebbe una minaccia alla biologia del pianeta uguale, o forse maggiore, del riscaldamento climatico. Attualmente meno del 4 per cento degli oceani è tutelato, le aree protette costituiscono una parte minima della superficie complessiva. Eppure proteggere gli oceani comporterebbe grandi vantaggi, anche dal punto di vista economico.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
I paesi che stanno negoziando un trattato giuridicamente vincolante sull’inquinamento da plastica hanno detto che se ne riparlerà nel 2025.
Il 28 novembre a Nuuk è atterrato il primo volo diretto internazionale. Un evento storico che ha acceso un dibattito sui rischi del turismo di massa.
A Rapallo un confronto sul legame tra sostenibilità delle città e difesa del mare, nell’ambito dei Life Talks “Territori sostenibili: un’impresa comune”.
Per abbattere l’impatto ambientale dell’agricoltura, il governo della Danimarca ha deciso di convertire in foreste il 10 per cento dei campi coltivati.
Domenica 1° dicembre alle ore 11 sarà inaugurato il Tunnel Boulevard, risultato della riqualifica di quattro vecchi tunnel ferroviari all’insegna dell’arte e dello sport.
Secondo uno studio pubblicato su “The Lancet”, l’inquinamento atmosferico causato dagli incendi è legato alla morte di 1,5 milioni di persone ogni anno.
Si è aperto in Corea l’ultimo ciclo utile di negoziati per un trattato contro l’inquinamento da plastica. Ma i produttori di petrolio già remano contro.
Si tratta di un’area di 202 chilometri quadrati nata grazie agli sforzi durati 16 anni delle comunità locali e nazionali a Porto Rico.