La finanza ha la fondamentale responsabilità di traghettare i capitali verso la transizione energetica. Se ne è discusso al Salone del Risparmio 2022.
Cosa dice la nuova proposta di legge sull’educazione finanziaria
In materia di educazione finanziaria, noi italiani abbiamo ancora tanta strada da fare. Interpellati da una ricerca che ha coinvolto 150.000 persone in tutto il mondo, 63 nostri concittadini su 100 sono stati sonoramente “bocciati” di fronte a semplici domande su inflazione, tassi d’interesse e altri concetti economici di base. E stiamo parlando di competenze
In materia di educazione finanziaria, noi italiani abbiamo ancora tanta strada da fare. Interpellati da una ricerca che ha coinvolto 150.000 persone in tutto il mondo, 63 nostri concittadini su 100 sono stati sonoramente “bocciati” di fronte a semplici domande su inflazione, tassi d’interesse e altri concetti economici di base. E stiamo parlando di competenze minime, indispensabili per gestire i risparmi in modo responsabile ed evitare di correre rischi inutili. Per affrontare questo problema, gli onorevoli Federico Ginato e Giorgio Zanin hanno promosso una proposta di legge sull’educazione finanziaria, che nell’arco di pochi mesi ha già passato il vaglio della commissione Finanze della Camera e ora attende il parere delle altre commissioni.
I punti della proposta di legge sull’educazione finanziaria
La proposta di legge sull’educazione finanziaria vuole fare in modo che i soggetti pubblici e privati operino in modo “efficace, efficiente e sistematico” per diffondere competenze che non si limitano alla finanza, ma spaziano anche in campo assicurativo e previdenziale. E che sono destinate tanto ai ragazzi delle scuole quanto agli adulti.
Come raggiungere questo scopo? Tramite una strategia nazionale per l’educazione finanziaria, che servirà a coordinare tutti i soggetti coinvolti (compreso il sistema dell’istruzione), pubblicare materiali didattici e organizzare eventi e conferenze. Per giunta, dovrà garantire che tutte le iniziative siano continuative, valide e imparziali e tenere d’occhio i risultati. A definire tutte queste attività provvederà un apposito Comitato per l’educazione finanziaria. Oltre agli esponenti dei ministeri, della Consob, della Banca d’Italia e così via, ne farà parte anche un membro del Forum per la finanza sostenibile, che per la prima volta entra ufficialmente nella “stanza dei bottoni” statale.
Alla ricerca del Piero Angela dell’economia
Ma cosa significa educare? “È un processo di approfondimento e apprendimento, metodico e continuo. Non si può pensare che bastino le iniziative una tantum, né che basti trasmettere in modo unilaterale una serie di nozioni tecniche”, ha spiegato nel corso della Settimana SRI Alberto Banfi, professore alla facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’università Cattolica di Milano. Se l’obiettivo è che gli italiani siano più consapevoli di come usano il loro denaro, continua, la legge sull’educazione finanziaria deve sforzarsi di trovare “dei veri e propri educatori. Bisogna replicare, nel campo dell’economia, quello che hanno fatto Piero e Alberto Angela o il maestro Manzi”. Per questo, forse vale la pena di coinvolgere a pieno titolo il ministero dell’Istruzione, come ha suggerito Giacomo Carbonari, segretario generale del Forum Ania Consumatori.
Foto in apertura: Tom Merton / Getty Images
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