L’ultimo bilancio di sostenibilità di Gruppo CAP, Sorgente di connessioni, ricorda l’importanza di fare rete per rendere concreta la transizione ecologica.
Livia Pomodoro. Vorrei che Milano ospitasse la conferenza sul clima del 2020
“Capitale del cibo? Non basta, Milano deve diventare capitale della sostenibilità”. La presidente del Milan center for food law and policy, Livia Pomodoro, fa il punto sul ruolo della città a due anni dalla fine di Expo.
Quando si parla di cibo e di alimentazione, di produzione come di distribuzione non si può dimenticare che stiamo approcciando un settore che da solo non può sostenersi. E quindi – da solo – non può dirsi sostenibile. Il cibo è un tema portante, ma si interseca con una serie di altri filoni imprescindibili che vanno da una risorsa preziosa come l’acqua alla salute della persona e del Pianeta su cui soggiorna ognuno di noi per un breve periodo di tempo. Per questo, anche il lavoro di una realtà come il Milan center for food law and policy presieduto da Livia Pomodoro e nato sullo spunto dello slogan di Expo Milano 2015, l’esposizione universale dedicata alla nutrizione, “Nutrire il Pianeta”, ha dovuto adattare il suo lavoro di ricerca e documentazione volto a portare avanti l’eredità, la legacy immateriale di Expo, allargandola alla seconda parte dello stesso: “Energia per la vita”. Perché “il diritto al cibo è strettamente legato all’intera sostenibilità del sistema”, afferma Pomodoro.
Milano ospita il primo forum internazionale sull’acqua, a settembre
L’altra faccia della medaglia, o forse la prima, è l’acqua. Il 27 e 28 settembre il Milan center for food law and policy organizzerà, insieme ad altre realtà pubbliche e private, il primo forum internazionale dedicato alla fonte di vita dal titolo Rules of water, rules for life (regole dell’acqua, regole per la vita – una sorta di parafrasi dello slogan di Expo). Dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) al Gruppo Cap, dalla Fao alla Commissione europea, sono molte le realtà che hanno deciso di collaborare per stimolare un dibattito sulla governance e la gestione delle acque anche a livello metropolitano. Perché l’obiettivo è la ricerca di un terreno comune per promuovere politiche innovative attraverso il coinvolgimento di tutte le parti interessate, compresi i governi e le organizzazioni internazionali.
L’acqua è l’architrave della sostenibilità
“L’acqua è l’architrave della sostenibilità del sistema, oltre ad essere un bene comune. Per questo è importante sapere come riutilizzarla, come gestirla in modo efficiente, a cominciare dall’ambito agricolo”, ha dichiarato Pomodoro a LifeGate. “La legacy immateriale di Expo, dunque, deve allargarsi alle ragioni stesse per cui siamo al mondo, le ragioni che fondano l’esistenza dell’umanità”. Il forum internazionale “è un’intuizione che nasce come evento parallelo al G7 italiano ed è legato alle attività del Miur. Quindi – continua Pomodoro – c’è un aspetto importante legato anche all’educazione perché bisogna impegnarsi in primis civilmente visto che l’acqua è un bene finito ed è importante guardare al lungo periodo per evitare di sprecare anche solo una goccia di questa risorsa preziosissima”. Non solo, l’acqua è un elemento fondamentale per mantenere la pace e la sicurezza internazionale visto che oggi “il controllo dei fiumi, dei laghi e dei bacini idrici che attraversano il territorio di più stati possono generare conflitti”.
Tornando al tema principe, ovvero la nutrizione, Pomodoro fa anche un primo bilancio della sfida che vorrebbe Milano come capitale del cibo. Quest’anno, dal 4 all’11 maggio il comune guidato dal sindaco Beppe Sala e le varie realtà legate alla fiera Tuttofood hanno cercato di replicare lo schema collaudato del salone e del fuorisalone del mobile applicandolo al cibo. Un lato “pop”, commerciale che però è utile al fine di “far arrivare il messaggio a più persone possibile”, dice Pomodoro, anche se il Milan center for food law and policy continuerà “ad occuparsi della parte di ricerca internazionale e approfondimento scientifico. Cerchiamo di dar seguito agli indirizzi che ci sono arrivati direttamente dalle Nazioni Unite”. L’unione dei due aspetti – commerciale e scientifico – fa parte della sfida legata alla visione comune. Una visione che, nel concreto, prevede anche la volontà di portare nell’area che è stata dell’esposizione universale “un polo tecnologico che possa esprimere tutte le potenzialità nei vari settori”, compreso quello sanitario (che è strettamente connesso a quello alimentare) di cui Pomodoro si occupa “personalmente”.
Milano capitale della sostenibilità
Milano come capitale del cibo? Troppo riduttivo: “Milano capitale della sostenibilità”, questo è il vero obiettivo di Livia Pomodoro, una città che affronti “tutti i filoni che si sviluppano parallelamente pur rimanendo connessi tra loro”. Ad esempio, l’ambiente. Tanto che la presidente del centro di ricerca e documentazione chiude con un auspicio: “Io credo che Milano dovrebbe candidarsi a ospitare la conferenza sul clima (Cop) del 2020, questa iniziativa s’incastrerebbe benissimo nel discorso fatto fin qui. La mia idea di futuro sostenibile è completa e noi dobbiamo potenziare ogni aspetto tenendo conto che noi siamo ospiti di questa Terra e per questo dobbiamo curarla, tutelarla. Preservarla”.
Tutto questo, finora, non è stato fatto e oggi ci ritroviamo con danni ambientali gravissimi, cui contribuiscono fenomeni quali il land grabbing e il water grabbing.“Dobbiamo creare una rete di temi così fitta – conclude Pomodoro – da rendere pressoché impossibile lasciar sfuggire alcunché”.
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