La campagna Vote for animals, promossa da Lav e altre organizzazioni, mira a far assumere a candidati e partiti un impegno maggiore sul tema dei diritti animali.
Mai più cetacei in cattività
Decisione storica dell’Onu: d’ora in poi sarà vietato catturare i cetacei per scopi commerciali e per utilizzarli nei delfinari.
Il sorriso del delfino che vediamo attraverso il vetro di un acquario è solo una maschera che nasconde una tristezza grande come l’oceano da cui è stato strappato. I cetacei sono tra le creature più intelligenti e sensibili del mondo. I delfini vivono in gruppi sociali e sono in grado di riconoscersi allo specchio, capacità condivisa solo con gli uomini e gli scimpanzé. La vita in cattività è una tortura per qualsiasi animale, lo è ancora di più per animali così sviluppati, i delfini nei delfinari vivono circa la metà di quanto vivrebbero in natura e privati del loro habitat si deprimono irrimediabilmente.
L’Unep vieta la cattura dei cetacei a scopi commerciali
Per i mammiferi marini però oggi è un giorno di festa: è infatti stato sancito il divieto di catturare i cetacei a scopi commerciali e di utilizzarli in delfinari e oceanari che, come tutte le inaccettabili strutture di cattività, sono inadatti alle esigenze della specie. La storica decisione è stata presa in occasione dell’undicesima Conferenza delle parti organizzata dalla Convenzione sulla conservazione delle specie migratrici degli animali selvatici (Cms), convenzione dell’Unep (il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) nata con l’obiettivo di proteggere le specie migratrici, svoltasi dal 4 al 9 novembre a Quito, in Ecuador.
Strategie per la conservazione
Per l’occasione si sono riuniti ottanta governi nazionali, oltre ai rappresentanti di organizzazioni non governative di tutto il mondo, per definire le strategie per rafforzare le misure di conservazione per le specie migratorie alla luce delle crescenti minacce, come la perdita di habitat, il sovrasfruttamento, il bracconaggio, l’inquinamento degli oceani e il cambiamento climatico.
Basta catture in natura
A diffondere la notizia è stato l’Ente nazionale protezione animali (Enpa). “La risoluzione presa in sede Onu è di cruciale importanza ai fini del divieto di cattura e utilizzo dei cetacei per la cattività. – Si legge nel comunicato dell’associazione – Il provvedimento prevede che i 120 paesi membri modifichino la loro legislazione interna per vietare le catture in natura e blocchino le importazioni dei cetacei per gli spettacoli nei delfinari. E che anche la Cites e l’Iwc (Commissione internazionale baleniera) prendano atto dei contenuti della risoluzione e si impegnino affinché le indicazioni contenute nella stessa siano applicate”.
La soddisfazione dell’Enpa
Da sempre gli ambientalisti si battono contro i delfinari, centri che non hanno alcuna funzione educativa né scientifica o di conservazione della specie, questa volta però è diverso “perché, in tale circostanza, a prendere posizione contro la cattività è lo stesso mondo scientifico”, ha affermato il direttore scientifico dell’Enpa, Ilaria Ferri. Dopo aver contribuito a raggiungere questo storico traguardo per la conquista del benessere animale l’Enpa chiede al governo italiano di recepire immediatamente la risoluzione della Cms e di vietare per sempre le importazioni dei cetacei destinati alla cattività.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Diritti animali: qual è la posta in gioco e quali sono le proposte dei principali partiti italiani candidati alle elezioni europee di giugno.
Gli orsi nel nostro paese sono una specie a rischio. I motivi? Leggi non rispettate o poco conosciute. E una sempre più palese mancanza di coscienza ambientale.
“Guarda qui, questa è la zampa di un cucciolo di rinoceronte, usata come portamatite: le persone non sanno che esiste un mercato del genere. Sì, magari vedono le foto sui social dei cacciatori in posa col proprio trofeo di caccia, ma non pensano che qualcuno sia in grado di fare questo”. Britta Jaschinki, fotografa-attivista di
“Basta animali nei circhi”. È l’appello che Lav ha lanciato al governo italiano e il titolo della campagna che tutti noi possiamo sostenere.
In Italia la presenza del lupo è ormai un’ottima novità per la salute del nostro ecosistema: ma è purtroppo ancora l’uomo il principali nemico della specie
E’ in arrivo quest’anno il bonus dedicato agli animali domestici. Per ottenerlo si deve però rispettare alcune condizioni fondamentali. Vediamo quali
Il governo della Corea del Sud rispetta la promessa fatta alle organizzazioni animaliste: l’industria della carne di cane sarà illegale a partire dal 2027.
Il governo della Corea del Sud promette di vietare il consumo della carne di cane, ormai inviso alla maggioranza della popolazione.