Nella regione del Sahel, sconvolta da conflitti inter comunitari e dai gruppi jihadisti, 29 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.
Migranti: arrivano i giudici per l’asilo e i centri di permanenza per i rimpatri
Da una parte velocizzare le procedure di protezione internazionale per i richiedenti asilo, dall’altra agevolare le operazioni di identificazione e rimpatrio dei migranti irregolari. Sono questi i due obiettivi principali che si propone la legge approvata in via definitiva dal parlamento italiano, che sostanzialmente recepisce un decreto dei ministri dell’Interno e della Giustizia, Marco Minniti
Da una parte velocizzare le procedure di protezione internazionale per i richiedenti asilo, dall’altra agevolare le operazioni di identificazione e rimpatrio dei migranti irregolari. Sono questi i due obiettivi principali che si propone la legge approvata in via definitiva dal parlamento italiano, che sostanzialmente recepisce un decreto dei ministri dell’Interno e della Giustizia, Marco Minniti e Andrea Orlando.
Quali sono le novità della legge
Per soddisfare il primo obiettivo, la legge istituisce delle sezioni speciali di tribunali che si occuperanno solo di casi riguardanti immigrazione e richieste d’asilo. I richiedenti, se residenti in un centro di accoglienza, potranno essere avvisati tempestivamente tramite posta certificata dell’esito della domanda: il tutto in modo da ridurre i tempi di attesa dei richiedenti. Nel frattempo, i richiedenti protezione internazionale potranno essere utilizzati in attività di utilità sociale a titolo gratuito: insomma una sorta di volontariato obbligatorio.
Per quanto riguarda il secondo obiettivo, invece, la legge trasforma i vecchi Cie (Centri di identificazione ed espulsione) in Centri di permanenza per i rimpatri: ne sorgerà uno in ogni regione, possibilmente lontano da centri abitati, con una rete volta a raggiungere una capienza totale di 1.600 posti.
In piazza per dire no al decreto Minniti-Orlando su #immigrazione & #asilo! pic.twitter.com/ZwFsRyNwav
— CILD (@Cild2014) 11 aprile 2017
La nuova legge però ha sollevato molti dubbi tra le opposizioni e tra molte delle associazioni umanitarie impegnate nell’accoglienza dei migranti, che infatti sono scese in piazza per protestare davanti a Montecitorio durante il voto di fiducia. La critica principale riguarda un’altra norma pensata per velocizzare i tempi di valutazione delle richieste d’asilo: l’abolizione del secondo grado di giudizio (in pratica della possibilità per il migrante di fare ricorso in caso di respingimento della richiesta di protezione) e anche l’assenza del contraddittorio durante l’esame della sezione speciale. In pratica, il migrante sarà chiamato a parlare in tribunale a discrezione del giudice, mentre in molti casi ci si potrà avvalere solo di una registrazione video di un colloquio: per chi protesta ciò equivale a creare un diritto differenziato su base etnica e che comporta forti dubbi di costituzionalità.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La cooperazione allo sviluppo sta trovando nuovi ritmi. È un mutamento solo di forma e mezzi o di contenuti e senso? La risposta nell’editoriale di Avsi.
Il Libano è in ginocchio dopo il crollo della lira libanese e la crisi economica si sta trasformando anche in un’emergenza sanitaria e ambientale.
Emergency ha avviato un progetto per dare un aiuto concreto a chi si ritrova a vivere in uno stato di precarietà a causa della Covid-19.
I migranti presenti sulla nave umanitaria Ocean Viking sono arrivati a Porto Empedocle. Effettuato il trasbordo su un’altra imbarcazione.
Da una settimana la Ocean Viking attende l’indicazione di un porto sicuro nel quale sbarcare i naufraghi, ma né Malta né Italia hanno risposto.
Le negoziazioni per l’annessione unilaterale di Israele di parte della Cisgiordania palestinese proseguono. Ma il popolo palestinese non resta a guardare.
Per un migrante che vive in Italia da pochi anni, comprendere e attuare correttamente le misure di contenimento del Covid-19 può non essere scontato.
Cédric Herrou era stato condannato per aver aiutato 200 migranti a varcare il confine tra Italia e Francia. Ora è arrivata l’assoluzione definitiva.