Al mare ne trovava talmente tanta da decidere di farne un museo, degli orrori. L’idea di una guida naturalistica. Lo scopo? Riflettere sulle nostre colpe.
Mimmo Calopresti racconta Keep clean and run, di corsa contro i rifiuti abbandonati
La corsa contro i rifiuti Keep clean and run parte il primo aprile da Napoli. E il regista Mimmo Calopresti ne farà un documentario.
La Keep clean and run – #pulisciecorri è arrivata alla sua terza edizione. L’ecotrail contro i rifiuti abbandonati quest’anno percorrerà 350 chilometri nel sud Italia, da “vulcano a vulcano”, con una novità in più rispetto agli altri anni: il regista Mimmo Calopresti racconterà in un documentario lo spirito della corsa.
La corsa contro il littering
La corsa, promossa da Aica (Associazione internazionale per la comunicazione ambientale) in collaborazione con il ministero dell’Ambiente, è stata presentata a Roma il primo marzo. Durante la conferenza stampa l’atleta Roberto Cavallo, divulgatore ambientale (già autore della rubrica dedicata all’economia circolare per Scala Mercalli in onda su Raitre), ha illustrato in dettaglio le sette tappe che affronterà a partire dal primo aprile, accompagnato da altri runner (tra cui diversi “campioni”) e testimonial: l’ecotrail partirà dalla cima del Vesuvio e si concluderà venerdì 7 aprile alle pendici dell’Etna. In ognuna delle sette tappe Cavallo correrà raccogliendo i rifiuti abbandonati che troverà lungo il percorso, fotografando e mappando quelli che non riuscirà a raccogliere.
Le tappe dell’eco-trail saranno, nell’ordine: Parco del Vesuvio, Amalfi, Paestum, Pollica, in provincia di Salerno, Maratea, Rotonda, in provincia di Potenza, il Parco della Sila, Catanzaro, Taurianova, Riace, e il capoluogo Reggio Calabria, Messina e il Parco dell’Etna. Previste, inoltre, numerose tappe intermedie. Nei Comuni in cui Keep Clean and Run farà tappa, la popolazione – a partire da scuole, famiglie e associazioni del territorio – sarà invitata a partecipare a un evento di pulizia del territorio e a un incontro-dibattito, durante il quale verranno presentate le finalità dell’iniziativa e la campagna europea, concentrandosi poi sui dati legati all’azione di pulizia.
Il documentario di Mimmo Calopresti
L’iniziativa vuole sensibilizzare la popolazione e i media sul fenomeno del littering, ponendo l’attenzione sull’origine di tali rifiuti. La scelta di incentrare l’evento sportivo negli ecosistemi montano e marino, infatti, nasce dalla consapevolezza che oltre il 70 per cento dell’inquinamento dei mari ha origine nell’entroterra. Oltre alla pulizia del territorio in senso stretto, saranno anche messe in risalto le filiere virtuose di gestione e trattamento dei rifiuti.
Per questo Mimmo Calopresti, già autore di film come Preferisco il rumore del mare e La fabbrica dei tedeschi, ha deciso di seguire Roberto Cavallo nella sua impresa raccontando giorno per giorno l’evolversi della corsa: “Quando si parla di sensibilizzazione ambientale, così come quando si gira un documentario, sono convinto che sia necessario vivere i posti di cui si parla. Bisogna mettere i piedi per terra, incontrare le persone, soprattutto i giovani” ha detto Calopresti durante la conferenza. “Fare sport e raccogliere rifiuti è un’abbinata interessante. Keep Clean and Run è un’iniziativa bella e utile, perché quando si pensa di cambiare il mondo, bisogna mettersi in moto. Io vengo dalla Calabria, conosco bene il sud e conosco i suoi problemi ambientali. Però c’è fermento, i giovani vogliono produrre un cambiamento e questa corsa sarà l’occasione per incontrare questo fermento e dargli voce”.
Per una maggiore educazione ambientale
“Ogni anno, milioni di tonnellate di rifiuti abbandonati finiscono negli oceani, sulle spiagge, nelle foreste o da qualche parte nell’ambiente che ci circonda” ha spiega Barbara Degani, sottosegretario all’ambiente durante la conferenza. “Questo dramma ha una serie di concause: il modello insostenibile di produzione e consumo della nostra società, politiche di gestione dei rifiuti inefficaci, ma anche, purtroppo, una scarsa educazione ambientale diffusa, che produce stili di vita poco eco-compatibili e scarso rispetto della natura. Con Keep clean and run di quest’anno, con il passaggio sullo Stretto di Messina, abbiamo voluto visualizzare in modo evidente anche la triste situazione dei rifiuti in mare, il cosiddetto marine litter”.
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