Si tratta di un’area di 202 chilometri quadrati nata grazie agli sforzi durati 16 anni delle comunità locali e nazionali a Porto Rico.
Si respira aria nuova in città. Come la natura cambia i paesaggi urbani
Si stima che tra soli 35 anni sei miliardi di persone, l’equivalente dell’intera popolazione mondiale dell’anno 2000, vivranno nelle città. Con tre quarti dell’umanità insediata nelle aree urbane – un fenomeno che può essere definito la più grande migrazione della storia dell’uomo – sorgeranno considerevoli punti critici. Durante questo lasso di tempo sarà nostro compito
Si stima che tra soli 35 anni sei miliardi di persone, l’equivalente dell’intera popolazione mondiale dell’anno 2000, vivranno nelle città. Con tre quarti dell’umanità insediata nelle aree urbane – un fenomeno che può essere definito la più grande migrazione della storia dell’uomo – sorgeranno considerevoli punti critici. Durante questo lasso di tempo sarà nostro compito rivedere il ruolo svolto dalle città in un mondo sempre più popoloso.
Soluzioni naturali
Conoscerete certamente il detto “di necessità, virtù”. Nel corso della storia l’uomo ha trovato soluzione a molte delle principali sfide che gli si sono presentate, per il semplice fatto che i tempi richiedevano di pensare fuori dal comune. L’innovazione ha comportato una forte volontà, un po’ di fortuna e un’incessante curiosità verso ciò che il mondo poteva offrire.
Alcune delle soluzioni trovate dall’uomo sono sempre state davanti ai nostri occhi. Nature Conservancy è una delle organizzazioni ambientali più efficaci e di successo al mondo: attraverso il Global cities program si impegna a dimostrare che la natura offre molte delle soluzioni di cui le nostre città hanno bisogno. Come organizzazione impegnata e sostenuta dalla scienza, Nature Conservancy ha l’obiettivo di dimostrare l’importante ruolo che la natura può svolgere nel modellare le nostre città del futuro affinché siano più resilienti, vivibili e prospere.
Le città hanno bisogno della natura
Improvvisate e temporanee soluzioni urbanistiche dovrebbero lasciare il posto a sistemi naturali per offrire alle città i mezzi necessari per prosperare. Estati particolarmente afose negli Stati Uniti, in Europa e in India hanno messo in risalto i rischi sempre maggiori che si presentano a millioni di residenti urbani. Il caldo eccessivo, la scarsa qualità di aria e acqua, un maggior rischio di inondazioni e la perdita di biodiversità sono problemi interconnessi causati in gran parte da progettazioni urbane e investimenti inadeguati, inaspriti dall’impatto dei cambiamenti climatici.
Inserire la natura all’interno dell’urbanistica è la promessa di creare città che siano luoghi più resilienti, vivibili e prosperi.
Città resilienti
Una combinazione di infrastrutture di colore grigio tradizionale e verde naturale può aiutare ad attenuare alcune delle sfide più importanti che le città devono affrontare, ovvero la gestione del calore urbano, la scarsa qualità dell’aria e dell’intensità delle precipitazioni. Queste soluzioni possono contribuire a creare città più resilienti alle sfide dei cambiamenti climatici.
Nature Conservancy opera in paesi altamente urbanizzati, come gli Stati Uniti, lavorando con la natura per affrontare necessità impellenti. L’organizzazione, insieme ai suoi partner, sta ad esempio analizzando come la piantumazione di alberi potrebbe contribuire ad affrontare i problemi di salute pubblica di calore e qualità dell’aria e a migliorare le condizioni di vita in alcune città come Louisville, New York e Houston. In altre città, come Miami, Nature Conservancy sta studiando soluzioni naturali per proteggere le aree urbane dalle tempeste e dall’innalzamento del livello dei mari. Inoltre, l’operato dell’organizzazione ha una portata globale, con progetti a Hong Kong, Melbourne e Quito, per citare solo alcune delle metropoli.
Città vivibili
È possibile migliorare la qualità della vita di milioni di abitanti per gli anni a venire. Infatti, molti sindaci si reputano adetti al reclutamento, attraendo diversità e talento nelle loro città. Investendo in numerose opportunità per creare spazio alla natura all’interno e attorno alle città, i cittadini possono accedere ad aree verdi, a una migliore qualità dell’aria e a risorse idriche più pulite, creando così luoghi in cui la gente desidera vivere, non solo doverci vivere.
Città prospere
Infine, il nostro obiettivo è di riconsiderare l’essenza delle città, andare oltre al mero renderle “meno scadenti”, ma capire come renderle “più belle”. Immaginate una città che coltiva il proprio cibo ed è parte di un’ampia rete di biodiversità. Immaginate una città dove soluzioni basate sulla natura aiutano le persone a prosperare, in termini di salute fisica e mentale, benessere e produttività.
La relazione tra natura e città è bidirezionale
Anche la natura ha bisogno delle città: nelle prossime generazioni, il 75 per cento della popolazione mondiale vivrà in città. Ciò significa che correremo il rischio che la maggior parte delle persone in tutto il mondo, inclusi i leader, avrà un accesso limitato, se non nullo, alla natura nella vita di tutti i giorni. Crescendo con una netta separazione dalla natura, le persone perdono consapevolezza della sua importanza e si disinteressano dall’essere suoi difensori.
Dobbiamo perciò assicurarci che le persone che vivono nelle città capiscano quanto è importante la natura per la loro vita di tutti i giorni, perchè ciò avrà un impatto su come le città gestiranno il loro ambiente e su come assicureranno che le generazioni future non perdano l’amore e la curiosità per la natura.
Per tutte questi motivi, dobbiamo analizzare il potenziale della città del futuro per poter integrare nel loro cuore pulsante sistemi naturali in maniera efficace e permanente.
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