Per le imprese, i territori e la finanza, puntare sull’ambiente e sulla qualità è la scelta vincente. Intervistiamo Ermete Realacci, presidente di Symbola.
Nuovo terremoto nel centro Italia, lo sciame sismico continua
Domenica 30 ottobre altra forte scossa nell’Italia centrale avvertita in tutta Italia: tanti crolli ma nessuna vittima. Renzi: “Ricostruiremo tutto”.
Alle 7:40 di domenica 30 ottobre si è verificata una nuova forte scossa di terremoto nell’Italia centrale che si è sentita da Roma fino ad alcune regioni settentrionali, ma anche al Sud, in particolare in Puglia e in Basilicata. La scossa di magnitudo 6,5 ha avuto come epicentro – a 10 chilometri di profondità – un’area compresa tra le province di Macerata e Perugia, secondo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. La scossa segue quella di magnitudo 4,2 del 29 ottobre ed è la più intensa della sequenza sismica iniziata alle 3:36 del 24 agosto. Quel giorno il terremoto distrusse Amatrice e Accumoli con una magnitudo di 6,0 causando 300 morti.
La terra ha continuato a tremare, con molte scosse di assestamento, anche dopo il sisma di intensità maggiore, in tutti i paesi coinvolti, da Norcia a Preci, da Castelsantangelo sul Nera e Visso, tutti già colpiti dal terremoto di mercoledì sera, fino alle già distrutte Amatrice e Arquata dove si sono verificati altri crolli. A Norcia aveva trascorso la notte il sottosegretario agli Interni Gianpiero Bocci, umbro di nascita, che a SkyTg24 ha detto: “È quasi un miracolo che non sia morto nessuno”. Quello che non si è salvato è il patrimonio storico e culturale della cittadina: “Oltre ai danni materali, qui è stata completamente distrutta la storia e la ricchezza di una città”. Come la cattedrale di Norcia.
Crollata la Cattedrale di Norcia #terremoto #earthquake pic.twitter.com/P1Mg2JON97
— Paolo Di Giovanni (@PaoloDiGiovann1) 30 ottobre 2016
La Protezione civile: nessuna vittima
Il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, ha confermato non si registrano vittime: “Ci risultano una ventina di feriti, molti dei quali in codice giallo”. Rimane ancora qualche frazione non non raggiungibile per via delle strade inagibili, “ma anche in questi casi non si registrano situazioni critiche”. Le criticità sono invece forti dal punto di vista dei danni: “Abbiamo 15mila utenze elettriche disabilitate – spiega Curcio -, stiamo mettendo in fila tutte le attività di analisi delle strutture sanitarie e dell’acqua potabile. La viabilità è fortemente compromessa, la via Salaria è chiusa in più punti, molte strade sono aperte solo ai mezzi di soccorso”.
Il capo della Protezione civile invita la popolazione “ad evitare spostamenti se non necessari, per consentire di fare verifiche sulla fruibilità in sicurezza delle strade”. Quello che è sicuro, aggiunge, è che “stiamo parlando di una scossa di magnitudo 6,5. Non avevamo a che fare con qualcosa del genere dal 1980: in queste condizioni nessuno può essere assistito in loco. Regione per regione si stanno individuando le soluzioni alberghiere migliori secondo le indicazioni dei sindaci. Ci vorranno verifiche che dureranno diverso tempo”.
Il primo ministro Renzi promette: “Ricostruiremo tutto”
Il premier Matteo Renzi, nel corso della conferenza stampa convocata nel pomeriggio di domenica a palazzo Chigi, ha promesso un impegno immediato, ulteriore ai 40 milioni di euro appena stanziati per il sisma di mercoledì scorso: “Pensiamo di intervenire già emendando la legge di Stabilità, nessun comune deve rischiare di rimanere fuori. Noi ricostruiremo tutto, le case, le chiese, gli esercizi commerciali: stiamo parlando di territori bellissimi, che hanno nell’accoglienza una delle loro ragioni d’essere, e non possiamo avere un approccio burocratico”. Ma oltre a questo l’Italia chiederà aiuto anche all’Unione europea: “Il crollo della chiesa di San Benedetto a Norcia è il simbolo di questo terremoto, e San Benedetto è il patrono d’Europa: oggi l’Europa non può prescindere dalla ricostruzione di Norcia”.
#Terremoto: dichiarazione del Presidente #Mattarella pic.twitter.com/wLXro2mSDl — Quirinale Uff Stampa (@Quirinale) 30 ottobre 2016
A Roma, che dista 170 chilometri di strata da Norcia, e molti meno in linea d’aria, le scosse hanno provocato crepe in molti palazzi, che dovranno essere verificate dai Vigili del fuoco: anche la Basilica di San Paolo, nella zona sud della città, è stata chiusa per verifiche, così come alcune fermate della metropolitana e un tratto della tangenziale est. Interrotte le visite in Campidoglio e al palazzo del Quirinale, mentre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita a Gerusalemme, ha fatto sapere di seguire la situazione “con preoccupazione e con grande attenzione. Sono informato costantemente e comprendo l’allarme che c’è nelle popolazioni che vivono nelle zone colpite. L’intervento è stato pronto ed efficace, naturalmente ora va tradotto in azioni di solidarietà e sostegno”. Anche Papa Francesco, in piazza San Pietro ha pregato “per i feriti e le famiglie che hanno subito maggiori danni e per il personale impegnato nei soccorsi”.
Ricerca iconografica a cura di Emanuele Rigitano
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