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Per la prima volta l’Onu riconosce che la biodiversità è essenziale per i diritti umani
La biodiversità ci garantisce cibo, acqua e medicine ed è pertanto indispensabile per il pieno godimento dei diritti umani. Lo afferma un rapporto dell’Onu.
È in corso, sotto ai nostri occhi, un’inarrestabile estinzione di massa (la sesta della storia della Terra), che sta decimando la straordinaria biodiversità del nostro pianeta. Le specie stanno scomparendo ad un tasso di estinzione vertiginoso e, secondo gli esperti, entro la fine del secolo il 50 per cento delle specie viventi rischia di scomparire. Oltre ad impoverire enormemente il pianeta questo fenomeno avrà “implicazioni gravi e di vasta portata sul benessere umano”.
L’importanza della biodiversità per l’uomo
È quanto ha scritto John Knox, esperto di diritti umani, professore di diritto internazionale alla Wake Forest University e relatore speciale Onu sull’Ambiente e i Diritti Umani, autore del primo rapporto delle Nazioni Unite che riconosce come la biodiversità e gli ecosistemi sani siano essenziali per i diritti umani.
Il legame tra diritti umani e ambiente
“La biodiversità è davvero necessaria per il pieno godimento dei diritti umani, come il diritto al cibo, il diritto all’acqua e il diritto alla salute – ha affermato Knox. – Senza i servizi che gli ecosistemi in buona salute ci forniscono non possiamo davvero godere di tutta una serie di diritti umani. E lo stato di salute degli ecosistemi dipende dalla biodiversità”.
Gli stati devono difendere la biodiversità
Il rapporto realizzato da John Knox, recentemente presentato al consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite riunitosi a Ginevra, evidenzia l’assoluta necessità da parte delle singole nazioni di tutelare la propria diversità biologica. “Al fine di proteggere i diritti umani gli stati hanno l’obbligo generale di proteggere gli ecosistemi e la biodiversità”, si legge nel documento.
La posizione dell’Onu
Il consiglio dei diritti umani dell’Onu non ha ancora adottato una posizione formale sulla questione e sta valutando se adottare una risoluzione che riconosca la stretta relazione tra biodiversità e diritti umani.
Più attenzione all’estinzione
Secondo Knox l’allarmante tasso di estinzione delle specie viventi (che l’uomo avrebbe reso mille volte più rapida, in base ad uno studio del 2005) è grave tanto quanto i cambiamenti climatici ma ha una visibilità insufficiente e gli stati hanno finora fallito nei tentativi di ridurre la perdita di biodiversità.
Le conseguenze
La perdita di biodiversità comporta dunque gravi conseguenze per la nostra specie (che ne anche la causa), come l’impoverimento dei raccolti e del pescato, la perdita di piante importanti per la medicina e l’aumento delle malattie infettive e autoimmuni. Le comunità più vulnerabili sono le popolazioni indigene che dipendono direttamente dalla salubrità degli ecosistemi per il cibo, l’acqua e anche la cultura. Knox invita le nazioni a minimizzare i danni causati agli ecosistemi e alla biodiversità, sia da enti privati che dalle agenzie governative, e a proteggere le comunità più vulnerabili.
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