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Il miliardario Donald Trump ha stravinto in altri cinque stati alle primarie americane. Tra i democratici, Clinton batte Sanders 4 a 1.
I dubbi ormai sono ridotti al minimo. Dopo il “mini-super Tuesday” del 26 aprile, Donald Trump è sempre più lanciato per ottenere la nomination e correre per il partito repubblicano alle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti.
Il candidato che nega i cambiamenti climatici, che propone “più pistole per tutti”, che vuole erigere muri e filo spinato alle frontiere e che ritiene la tortura uno strumento utile ha inanellato altre cinque vittorie. Gli elettori del Connecticut, del Rhode Island, della Pennsylvania, del Delaware e del Maryland hanno dimostrato infatti di preferirlo nettamente ai suoi avversari, il senatore del Texas Ted Cruz e il governatore dell’Ohio John Kasich.
In tutti gli stati coinvolti nelle primarie Trump ha raccolto almeno il 50 per cento dei consensi, arrivando a superare il 60 per cento in alcune realtà. Non è bastata l’alleanza che i due sfidanti avevano deciso di stringere nel corso del weekend per tentare di sbarrargli la strada. “Mi considero a questo punto il candidato naturale del partito repubblicano, senza alcun dubbio”, ha dichiarato il magnate dell’immobiliare, che ha invitato Cruz e Kasich a ritirarsi dalla corsa, “perché tanto vincerò io, loro non hanno possibilità”.
In realtà, va detto che ora le primarie si spostano in stati che sulla carta appaiono meno favorevoli a Trump. A cominciare dall’Indiana, dove si vota tra una settimana: non è perciò ancora detto che l’imprenditore riuscirà a raggiungere la soglia di 1.237 delegati, necessaria per ottenere l’investitura ufficiale da parte del Gop (abbreviazione di Grand Old Party, nome ufficiale del partito repubblicano).
Nel campo democratico, invece, prosegue la striscia positiva di Hillary Clinton, che si è imposta in tutti gli stati al di fuori del Rhode Island, nel quale ha vinto Bernie Sanders. Ormai la moglie dell’ex presidente Bill è vicinissima alla nomination: il suo rivale dovrebbe a questo punto ottenere l’85 per cento dei delegati ancora in palio per poterla superare.
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Hillary Clinton, classe 1947, è un’icona della politica americana. Dopo la presidenza del marito Bill Clinton (1993-2001) è diventata l’unica first lady ad aver ricoperto una carica pubblica, con l’elezione a senatrice nel 2001. È stata nominata segretario di stato dal 2009 al 2013 durante il primo mandato di Barack Obama. Tweet riguardo #ImWithHer Una superpotenza