
In un nuovo decreto previsti limiti più stringenti per queste molecole chimiche eterne, ma ancora superiori a quelle indicate dalle agenzie ambientali.
13,2 milioni. Tanti sono gli occupati nei 4 miliardi di ettari di foreste del mondo secondo lo State of the World’s Forests, il rapporto che la Fao, l’agenzia Onu per il cibo e l’agricoltura, redige ogni due anni sulle condizioni delle aree verdi del Pianeta dal 1995. La relazione di quest’anno, presentata ieri a
13,2 milioni. Tanti sono gli occupati nei 4 miliardi di ettari di foreste del mondo secondo lo State of the World’s Forests, il rapporto che la Fao, l’agenzia Onu per il cibo e l’agricoltura, redige ogni due anni sulle condizioni delle aree verdi del Pianeta dal 1995.
La relazione di quest’anno, presentata ieri a Roma durante la XXII sessione della Commissione foreste, era dedicata ai benefici socioeconomici apportati da queste ultime: secondo i dati raccolti, il settore frutterebbe direttamente ogni anno 600 miliardi di dollari, 150 dollari per ogni ettaro. A questi numeri, andrebbero poi aggiunti 41 milioni di occupati in settori “collaterali” (come ad esempio l’artigianato) che genererebbero entrate per ulteriori 125 miliardi di dollari.
L’utilizzo del legname
Dal rapporto, emerge soprattutto un uso massiccio del legname, che consentirebbe di cucinare a 2,4 miliardi di persone e di sterilizzare l’acqua a 764 milioni e costituisce il 27 per cento della fornitura energetica primaria in Africa, in 13 per cento in America latina e Caraibi e il 5 per cento in Europa e in Asia e Oceania.
Questa materia prima è anche utilizzata per costruire e rivestire le case di circa un quinto degli abitanti della Terra (pari a quasi 1,3 miliardi di persone) perché più economica e maggiormente reperibile.
Anche nei Paesi cosiddetti sviluppati, secondo la ricerca, il legno è sempre più usato per ridurre la dipendenza da combustibili fossili: sono 90 milioni i cittadini europei e nordamericani che lo sfruttano come la principale fonte di riscaldamento domestico.
Le raccomandazioni della Fao
Secondo il rapporto, per garantire a tutti i benefici socioeconomici delle foreste e ridurre la povertà, è necessario dare la possibilità alle famiglie e alle comunità locali di accedere alle risorse. Le politiche di molti Paesi, inoltre, dovrebbero essere “riorientate” verso la gestione sostenibile delle aree verdi.
“I Paesi devono spostare la loro attenzione dalla produzione ai benefici”, ha detto il vice direttore generale per le foreste della Fao, Eduardo Rojas-Briales. “In altre parole, dagli alberi alle persone”
I nuovi accordi
Per migliorare la gestione dei boschi e favorire gli agricoltori, la Commissione foreste ha stipulato un accordo quadriennale con AgriCord, un network associazioni non governative nato per lo sviluppo delle comunità rurali locali, che contribuirà con 1 milione di euro per sostenere le organizzazioni forestali e i produttori agricoli.
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