Grazie alla tecnologia lidar sono state scoperte migliaia di strutture maya in Messico. Ci sono ancora molte rovine sepolte nella giungla.
Repubblica del Congo. Vittoria amara per Sassou Nguesso
Denis Sassou Nguesso, al potere da 32 anni, è stato rieletto per un nuovo mandato alla guida della Repubblica del Congo. Lo ha annunciato nella notte la commissione elettorale nazionale, secondo cui il presidente ha raccolto oltre il 60 per cento delle preferenze. “Il popolo congolese ha preso con decisione il suo destino in mano”
Denis Sassou Nguesso, al potere da 32 anni, è stato rieletto per un nuovo mandato alla guida della Repubblica del Congo. Lo ha annunciato nella notte la commissione elettorale nazionale, secondo cui il presidente ha raccolto oltre il 60 per cento delle preferenze. “Il popolo congolese ha preso con decisione il suo destino in mano” ha dichiarato Sassou Nguesso poco dopo la diffusione dei risultati e sottolineato che la campagna elettorale è stata “un’occasione importante per il dibattito democratico nel paese”.
In realtà, Marie Michel Mokoko – tra i principali sfidanti del presidente – è stato fermato dalla polizia a qualche ora dall’apertura delle urne e l’opposizione non ha potuto commentare i risultati a causa dell’assenza di segnale Internet e della sospensione della rete telefonica in tutto il paese. “Tutto sarà ripristinato al più presto”, ha spiegato Sassou Nguesso che aveva annunciato il blackout dei mezzi di comunicazione per evitare che i risultati del voto possano essere divulgati illegalmente.
Secondo quanto riporta la stampa locale, tuttavia, il Fronte repubblicano per il rispetto dell’ordine costituzionale e il cambiamento democratico (Frocad) e l’Iniziativa per la democrazia in Congo (IDC), due tra le principali piattaforme dell’opposizione congolese, avrebbero già contestato i risultati del voto. “Sapevo in anticipo che i dadi erano truccati ma ho accettato comunque di giocare la partita”, ha dichiarato il generale Mokoko, definendo le elezioni “una messa in scena”.
Intanto nella capitale Brazzaville, nei quartieri meridionali della città considerati roccaforte dell’opposizione, la maggior parte dei negozi oggi sono rimasti chiusi. Da ieri è in corso un massiccio dispiegamento di militari pesantemente armati e di forze di polizia. Vivien Manangou, portavoce del candidato di opposizione Guy Brice Parfait Koleas, la polizia è entrata nel quartier generale del partito di Kolelas ieri a mezzogiorno, sparando gas lacrimogeni e provocando una fuga precipitosa che ha provocato almeno un morto.Per potersi ripresentare alle elezioni Sassou Nguesso ha ottenuto con un referendum una modifica della Costituzione, che prevedeva al massimo due mandati consecutivi.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Per molte minoranze il dritto a scegliere tra Harris e Trump alle elezioni presidenziali Usa resta un percorso a ostacoli.
È una settimana cruciale per la democrazia quella in corso in Africa: da ieri si vota in sei paesi del continente, cinque chiamati alle elezioni e uno a referendum, in quello che la stampa locale ha definito il super sunday africano. Benin In Benin il primo ministro Lionel Zinzou e il magnate del cotone Patrice
Il partito Sogno georgiano confermato con il 53,9 per cento dei voti. Ma piovono accuse di brogli e interferenze. L’Ue chiede di indagare. Intanto la presidente del Paese invita alla protesta. I vincitori: “Questo è un colpo di Stato”.
Due leggi approvate da Israele a larga maggioranza renderanno di fatto impossibile per l’Unrwa operare a Gaza e in Cisgiordania. La comunità internazionale insorge.
Continua ad aumentare il numero di sfollati nel mondo: 120 milioni, di cui un terzo sono rifugiati. Siria, Venezuela, Gaza, Myanmar le crisi più gravi.
Continua l’assedio israeliano su Gaza nord, dove per l’Onu l’intera popolazione è a rischio morte. Nuovi missili contro l’Iran, mentre in Libano uccisi tre giornalisti.
Nel bacino di Kariba, in Zambia, c’è poca acqua a causa della siccità. Questo non permette di produrre elettricità e il paese è in balia dei blackout.
Dopo tredici anni di conflitto, la crisi umanitaria in Siria è una delle più gravi. Grazie anche al lavoro di WeWorld insieme alla cooperazione italiana, si cerca di dare strumenti agli studenti con disabilità per professionalizzarsi.