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Startup basecamp, coabitazione e coworking per i giovani imprenditori nella Silicon Valley

Creato da Guillaume de Dorlodot, giovane imprenditore di Bruxelles, Startup basecamp (Sbc) è una comunità nata a San Francisco tre anni fa con un concetto innovativo rivolto a giovani professionisti che arrivano da tutto il mondo per sviluppare nuovi progetti nel cuore della Silicon Valley che si trova nella San Francisco Bay Area negli Stati Uniti. Ovvero trovare in

Creato da Guillaume de Dorlodot, giovane imprenditore di Bruxelles, Startup basecamp (Sbc) è una comunità nata a San Francisco tre anni fa con un concetto innovativo rivolto a giovani professionisti che arrivano da tutto il mondo per sviluppare nuovi progetti nel cuore della Silicon Valley che si trova nella San Francisco Bay Area negli Stati Uniti. Ovvero trovare in un unico luogo uno spazio dove vivere, lavorare e sviluppare contatti professionali sia per brevi sia per lunghi periodi. In tre anni di attività sono transitati nelle due sedi di San Francisco oltre 500 giovani imprenditori di startup provenienti da 48 paesi del mondo che hanno raccolto per i loro progetti più di 515 milioni di dollari di investimenti.

Com’è nata l’idea di Startup basecamp

Sbc è nata nel 2013 per offrire una soluzione integrata agli imprenditori che vengono a San Francisco, sulle spalle dell’esperienza personale dello stesso fondatore De Dorlodot. Il giovane imprenditore belga è arrivato in Silicon Valley nel 2012 pieno di sogni e speranze, scontrandosi però con le difficoltà che affronta chi si stabilisce in una città che non conosce, ad esempio quella di trovare i contatti giusti per avviare il proprio progetto. “Ho passato più tempo a risolvere problemi quotidiani per sopravvivere che a lavorare e da qui è nata l’idea di creare una startup che facilitasse l’integrazione nella città, accelerando il processo di avvio dell’attività professionale. Creando, cioè, uno spazio dove vivere e lavorare insieme a una comunità di persone affini e connettersi con una rete allargata di professionisti e investitori”.

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Startup basecamp a San Francisco © Sbc

Un modello di comunità professionale

L’obiettivo quindi è quello di creare una comunità professionale. Sbc è luogo di co-living (coabitazione), coworking e networking che consente ai giovani imprenditori di immergersi nella realtà professionale e attraverso i servizi offerti – ad esempio consulenza finanziaria, legale, creativa e per il marketing – velocizzare una serie di passaggi per avviare i propri progetti evitando dispersioni di tempo.

In una città dove la concentrazione di grandi aziende digitali ha portato i prezzi degli affitti alle stelle, chi arriva qui trova a costi accessibili non solo una casa e un luogo di lavoro ma una comunità di persone affini per le quali Sbc organizza “pitch” – prove di presentazione dei progetti ai potenziali investitori –, incontri, conferenze, eventi di networking anche con potenziali investitori, “business angels” (piccoli finanziatori che investono in startup innovative) o “incubator” (aziende interessate a investire nello sviluppo delle startup).

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Un evento di networking a Startup basecamp a San Francisco © Lisa Sze

I programmi d’innovazione

Si chiamano Survival, soppravvivenza, e Growth, crescita, i programmi strutturati messi a punto da Sbc per imprenditori che vengono qui per accelerare l’immersione nell’ecosistema della Silicon Valley o prepararsi a entrare in un accelerator: il primo è rivolto a chi è all’inizio dell’avventura imprenditoriale e fornisce istruzione su strumenti, regole e best practice per lanciare una startup; il secondo è strutturato per chi è in fase di finanziamento o vuole entrare in un acceleratore come le statunitensi 500Startups e Y combinator per sottoporsi a un processo di formazione volto a dare impulso al proprio progetto.

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Una presentazione a Startup basecamp a San Francisco © Sbc

Anche un progetto per nomadi digitali

Dopo aver testato il modello anche a Montréal in Canada e a Bruxelles in Belgio, Sbc vuole ora espandersi aprendo sedi a Shanghai, Parigi e Barcellona. È nato anche un altro progetto in fase di test (beta test) che De Dorlodot sta sviluppando con Maria Thorpe, italiana a San Francisco da dieci anni: il network Nomad pass, una piattaforma digitale per chi vuole lavorare in remoto in giro per il mondo – una sorta di Airbnb per professionisti e freelance-  che connette nei vari luoghi le persone per interessi e competenze, offrendo opportunità anche alle aziende per sperimentare il lavoro in remoto.

 

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