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Festival della soft economy 2017. Il senso dell’Italia per il futuro per Fondazione Symbola
Appuntamento con Fondazione Symbola tra Macerata e Treia per il Festival della soft economy, dal 4 al 6 luglio, e il seminario estivo il 7-8 luglio.
“Possiamo influenzare il futuro se gli diamo un senso”. Dargli un senso significa contrastare i cambiamenti climatici, lavorare per la pace e lo sviluppo nei luoghi di origine dei flussi migratori, rendere più equo e inclusivo il nostro sistema sociale ed economico. Così Fondazione Symbola introduce il Festival della soft economy che torna a Macerata e Treia dal 4 al 6 luglio, seguito dal seminario estivo di Treia venerdì 7 e sabato 8 luglio.
In questo percorso ambizioso, l’Italia può essere protagonista. Anzi, lo è già. Ma si trova di fronte a sfide cruciali. Alcune derivano dalla sua posizione geografica, che la pone come crocevia e partner importante del progetto della nuova Via della Seta. Altre, non meno decisive, le vive al suo interno: è il caso della ricostruzione post-sisma dell’Appennino Centrale. Questi sono alcuni dei temi di cui si parlerà nei cinque giorni di eventi e dibattiti organizzati da Symbola. LifeGate, che anche quest’anno è media partner, vi terrà aggiornati sulle novità e le testimonianze più interessanti.
Italia-Cina, un legame sempre più stretto
Sarà il convegno dedicato alla nuova Via della Seta ad aprire i lavori del Festival della soft economy, martedì 4 luglio. Da diversi punti di vista si rifletterà sul ruolo sempre più cruciale della Cina sullo scacchiere globale. Anche alla luce del fatto che, da sempre, il gigante asiatico ha un occhio di riguardo per l’Italia: pensiamo agli investimenti nel nostro Paese, alla calorosa accoglienza che è stata riservata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al legame privilegiato col Centro Italia. Sarà dunque l’occasione per analizzare gli sviluppi e le prospettive della collaborazione italo-cinese, in particolare sui versanti dell’ambiente e della cultura. A differenza del presidente americano Donald Trump che ha scelto di uscire dall’Accordo di Parigi, infatti, Pechino ha voluto confermare l’impegno preso.
Appennino, obiettivo ricostruzione
Un Festival che parla di costruire il futuro, e lo fa in uno dei borghi più incantevoli del Centro Italia, non a caso dedica molto spazio alla rigenerazione territoriale e alla ricostruzione. Protagonista sarà la zona dell’Appennino, con la sua voglia di ripartire dopo il trauma del terremoto dello scorso anno. Tra le date da segnare in agenda c’è mercoledì 5 luglio, quando si esporranno le linee guida per la ricostruzione dei comuni del Cratere Sisma 2016 e le idee sulla rigenerazione urbana progettate dalla Fondazione RIUSO, in collaborazione con Officina L’Aquila. Nel pomeriggio di venerdì 7 luglio, inoltre, il Seminario Estivo di Treia prevede un’intera sessione dedicata al Centro Italia.
Un’iniziativa accolta con favore dal sindaco di Treia Franco Capponi: “Di particolare interesse anche le sessioni specifiche dedicate al ricostruire non dov’era com’era ma dov’era come sarà, approfondendo il rapporto tra ricostruzione e sicurezza, ricostruzione e territorio, ricostruzione e sviluppo di una nuova economia proprio per un’area, quella degli Appennini, che è stata la culla della civiltà europea”.
Geografie del nuovo made in Italy
Un altro degli appuntamenti-chiave, in programma a Treia la mattina del 7 luglio, sarà la presentazione del rapporto 2017 I.T.A.L.I.A. Geografie del nuovo made in Italy di Fondazione Symbola, Unioncamere e Fondazione Edison. In chiusura, sabato 8 luglio, il seminario Il senso dell’Italia per il futuro, che vedrà confrontarsi politica, impresa, associazioni, società civile e istituzioni. Tutti alle prese con alcune domande fondamentali: come dare senso al futuro? Come rilanciare il nostro paese, in un mondo sempre più complesso e interconnesso?
La presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni, che sarà tra i partecipanti, un’idea ce l’ha già: “In questi anni si sta assistendo a una crescita progressiva, lenta ma inesorabile, di tutti gli indicatori economici e sociali che attestano una maturazione da parte dei cittadini di scelte e comportamenti ecosostenibili. È un’Italia forse sconosciuta ai più ma già ben radicata, che crede fortemente e opera nell’interesse generale. Questa è l’Italia che ritrova la strada per il futuro. Un futuro che già funziona. Fatto da migliaia di persone che immaginano e realizzano, dal basso, nuovi modelli di welfare, di cura del territorio, di produzione di beni e servizi, di utilizzo dei beni comuni”. A concludere i lavori, tirando le fila di questo mosaico di suggestioni e proposte, il presidente di Fondazione Symbola, Ermete Realacci.
Foto in apertura © Fondazione Symbola
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