Finora sono morte almeno sette persone. Le forze di polizia stanno investigando per capire se gli incendi siano dolosi e hanno arrestato sette persone.
Una piccola isola fa un grande passo per proteggere l’ambiente
Questa scelta ha portato evidenti vantaggi all’ambiente ma anche l’economia ne ha giovato, grazie ad un nuovo settore.
I cambiamenti climatici riguardano tutti gli abitanti del pianeta, per alcuni però il fenomeno è più preoccupante che per altri e rappresenta una minaccia più immediata. Gli stati isola saranno i primi a risentire del riscaldamento globale, il pericolo principale è rappresentato dall’innalzamento del livello del mare che minaccia di inghiottire intere isole e popolazioni.
Le isole del Pacifico si trovano, loro malgrado, tra l’incudine e il martello, sono infatti situate tra i due paesi che generano le maggiori quantità di CO2 al mondo, Stati Uniti e Cina. Senza efficaci politiche di riduzione delle emissioni e di tutela ambientale il destino degli isolani è segnato.
Eppure, nel loro piccolo, questi stati ci insegnano che il futuro del pianeta è nelle nostre mani e non è troppo tardi per invertire la tendenza. Simbolo di questa resistenza è Yap, uno dei quattro Stati Federati di Micronesia, situato nell’Oceano Pacifico occidentale. Nel luglio del 2014 il governo di Yap ha vietato i sacchetti di plastica, minacciando multe salate a negozi o commercianti che li distribuiscono ai clienti.
L’Agenzia per la protezione dell’ambiente di Yap sta lavorando assiduamente per sensibilizzare gli abitanti circa il problema della plastica. Nei negozi di tutta l’isola si possono trovare comunicazioni che spiegano i danni provocati dalle buste di plastica.
Una di queste recita “I sacchetti di plastica sono responsabili della morte di pesci, tartarughe, delfini e altri animali marini essenziali per la sicurezza alimentare e l’ecologia di Yap. L’inquinamento provocato dalla plastica negli oceani è un problema enorme a livello globale, e i sacchetti della spesa sono una parte significativa di questo problema”.
Per adeguarsi alla nuova normativa un gruppo di donne di Yap ha formato una cooperativa che produce borse riutilizzabili realizzate con materiali locali per promuovere un modo più sostenibile di fare shopping.
Questo divieto vige già in altri paesi e l’utilizzo di plastica di Yap è infinitesimale se paragonato ad altri stati, eppure, anche in virtù della sua piccola dimensione e della posizione isolata, può essere di esempio e dimostrare come tale scelta abbia numerosi vantaggi.
I benefici ambientali sono evidenti, ma anche l’economia ne ha giovato creando un nuovo mercato di prodotti riutilizzabili. Anche la cultura locale ne è uscita rinforzata perché le nuove shopper vengono realizzate secondo i principi della tessitura tradizionale.
Yap ha deciso di fare la propria parte per proteggere l’ambiente e ha dimostrato che ecologia e profitto possono coesistere.
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