Grazie alla tecnologia lidar sono state scoperte migliaia di strutture maya in Messico. Ci sono ancora molte rovine sepolte nella giungla.
Un altro uragano minaccia Caraibi e Stati Uniti. Irma porta venti a 200 km/h
L’uragano Irma è a poche centinaia di chilometri dalle Piccole Antille. Colpirà, tra gli altri, Porto Rico, Haiti e Cuba prima di arrivare in Florida.
Sono passati pochi giorni dal passaggio dell’uragano Harvey, che ha colpito principalmente il Texas, e già un altro fenomeno ciclonico minaccia la costa meridionale degli Stati Uniti, assieme a numerose altre nazioni caraibiche. L’uragano Irma è infatti passato nel pomeriggio di lunedì 4 settembre dalla categoria 3 alla 4 (su una scala che arriva a 5) e punta verso la Florida. Nella mattinata di oggi, è stato annunciato il passaggio a categoria 5.
“L’uragano Irma si rafforzerà nelle prossime ore”
Attualmente il vortice si trova a poche centinaia di chilometri dalle Isole Sottovento, l’arcipelago più meridionale delle Piccole Antille, situato di fronte alla costa venezuelana. I venti già spirano a più di 200 chilometri all’ora, e secondo quanto indicato dal National Hurricane Center di Miami “è destinato a rafforzarsi ancora nel corso delle prossime 48 ore”. In quel momento si troverà proprio al di sopra delle Piccole Antille; successivamente toccherà Porto Rico, Repubblica Dominicana, Haiti, Cuba e Bahamas prima di raggiungere la costa statunitense (l’occhio si sposta ad una velocità di 20 chilometri all’ora).
Il governatore della Florida Rick Scott ha già dichiarato lo stato di emergenza al fine di organizzare i preparativi per l’arrivo dell’uragano, previsto per il prossimo fine settimana. A Porto Rico si attende una risalita del livello del mare fino a tre metri al di sopra del normale, il che potrebbe provocare “ondate devastanti”. Il governatore del territorio americano, Ricardo Rossello Navares, ha mobilitato la guardia nazionale e annunciato l’apertura di luoghi di riparo per accogliere circa 60mila sfollati.
Evacuazioni sull’isola di Guadalupe. Irma in Florida nel fine settimana
I sistemi di allerta sono scattati anche per le isole di Antigua, Barbuda, Anguilla, Montserrat, Saint Kitts e Nevis, Saint Martin, Saint Barthélemy, Saba, British Virgin Islands e Sant’Eustachio. Il passaggio dell’uragano Irma è atteso, in questi casi, nelle prossime 36 ore.
#Irma will threaten the Lesser Antilles midweek. Bahamas & U.S. East Coast should monitor the #hurricane closely: https://t.co/qVWiRg8SRM pic.twitter.com/0V9BuFB25o
— The Weather Channel (@weatherchannel) 3 settembre 2017
Nell’isola di Guadalupe, la popolazione è stata invitata a restare all’ascolto delle informazioni fornite dalle autorità e a prevedere provviste in caso di necessità: in molti supermercati non è più possibile trovare acqua in bottiglia. Le abitazioni situate sulle coste e in prossimità delle falesie sono in corso di evacuazione.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Per molte minoranze il dritto a scegliere tra Harris e Trump alle elezioni presidenziali Usa resta un percorso a ostacoli.
Il partito Sogno georgiano confermato con il 53,9 per cento dei voti. Ma piovono accuse di brogli e interferenze. L’Ue chiede di indagare. Intanto la presidente del Paese invita alla protesta. I vincitori: “Questo è un colpo di Stato”.
Due leggi approvate da Israele a larga maggioranza renderanno di fatto impossibile per l’Unrwa operare a Gaza e in Cisgiordania. La comunità internazionale insorge.
Continua ad aumentare il numero di sfollati nel mondo: 120 milioni, di cui un terzo sono rifugiati. Siria, Venezuela, Gaza, Myanmar le crisi più gravi.
Continua l’assedio israeliano su Gaza nord, dove per l’Onu l’intera popolazione è a rischio morte. Nuovi missili contro l’Iran, mentre in Libano uccisi tre giornalisti.
Nel bacino di Kariba, in Zambia, c’è poca acqua a causa della siccità. Questo non permette di produrre elettricità e il paese è in balia dei blackout.
Dopo tredici anni di conflitto, la crisi umanitaria in Siria è una delle più gravi. Grazie anche al lavoro di WeWorld insieme alla cooperazione italiana, si cerca di dare strumenti agli studenti con disabilità per professionalizzarsi.
María Corina Machado ed Edmundo González Urrutia premiati “per la loro lotta per libertà e democrazia in Venezuela” e contro il regime di Maduro.