Tornano le puntate speciali del podcast condotto da Giovanni Mori, registrate nelle Oasi Lavazza ¡Tierra! Si parla di benessere mentale.
Calendula, gli usi e le proprietà della pianta antinfiammatoria e lenitiva
La calendula ha molte proprietà terapeutiche e cosmetiche. Ecco tutte le indicazioni su come usare questa pianta e qualche consiglio su come coltivarla.
La calendula è una pianta erbacea annuale che può raggiungere i settanta-cento centimetri di altezza. Cresce in tutta Italia, nei giardini, nei campi o prati e anche nei luoghi ghiaiosi dalla zona mediterranea a quella submontana. Appartenente alla famiglia delle Compositae, questa pianta selvatica fiorisce dalla primavera fino all’autunno, i fiori si raccolgono in aprile-giugno e in settembre-novembre, e la sua caratteristica fioritura a capolino dura per molti mesi.
Conosciuto da tempo immemore, il fiore di calendula è usato in tantissimi Paesi per le sue proprietà curative. Dal bel colore arancio, come non innamorarsene? Pensiamo ormai di sapere tutto di questa pianta, ma forse qualcosa da scoprire ancora c’è.
Coltivazione della calendula
Conosciuta anche come “fior arancio”, il suo nome deriva da Calende, il primo giorno di ciascun mese e per ogni mese dell’anno ne indica la consistente fioritura. I suoi fiori sbocciano quando il sole è alto e lo seguono fino a chiudersi al suo tramonto.
Usata come pianta ornamentale nei giardini, dove cattura al primo sguardo, si sposa bene con alcune colture soprattutto negli orti biologici. La calendula, oltre a renderli più allegri e vivaci con il suo colore intenso, è in grado di scoraggiare l’insediamento di alcuni parassiti che altrimenti andrebbero a colpire gli ortaggi. Se ne conoscono diverse varietà ma quella usata a scopo terapeutico è la Calendula officinalis.
Calendula, una pianta usata in tutto il mondo
Le proprietà della calendula sono moltissime: è emmenagoga, coleretica, antispasmodica, antinfiammatoria, decongestionante, lenitiva, idratante e cicatrizzante. Infatti sembra che possa aiutare a risolvere innumerevoli problemi ed è usata in svariati modi in diversi paesi. In Lituania, ad esempio, si beve contro le vertigini, in Polonia è usata come cicatrizzante e per curare epatopatie e in Siria per la crescita dei capelli. Nella tradizione bulgara la calendula viene consigliata in menopausa, in caso di affezioni cutanee e infiammazione del cavo orale, russi e ucraini usano la pianta intera per infusioni ipotensive e contro l’angina pectoris. Il suo uso è diffuso anche in Spagna, Pakistan, India, Cina e America.
Quindi una pianta internazionale, sempre attuale, in grado di regalare reale beneficio nelle diverse problematiche. Ma la calendula è molto di più, sia a livello terapeutico che nella cosmesi, dove la sua diffusione è massima.
Calendula, proprietà terapeutiche
Largamente usata per la regolarizzazione del ciclo mestruale, funziona egregiamente anche in caso di dismenorrea, ossia quando il ciclo è doloroso. Generalmente viene proposta in tisana da assumere più volte al giorno, anche se le compresse di estratto secco sono ormai maggiormente utilizzate.
Ha spiccate proprietà antispasmodiche, cicatrizzanti e antinfiammatorie. È usata in caso di problematiche epatiche e in alcune condizioni patologiche legale alla colecisti e utile nelle ulcere gastriche e duodenali. Gli estratti idroalcolici sembrano avere effetti inibitori sul sistema nervoso centrale, quindi con effetto sedativo.
Il suo uso topico è infinito. Possiamo utilizzarla, in quanto ottimo cicatrizzante, su contusioni, piaghe, ustioni, geloni e varici ormai ulcerate. Quindi è indispensabile avere una buona pomata che contenga un’alta percentuale di principio attivo che non deve mai essere inferiore al trenta per cento. Mai farsela mancare durante le vacanze estive, vero e proprio toccasana usata come dopo sole per la pelle arrossata sia dei bambini che degli adulti.
Della calendula si usano anche le mucillagini, con una precisa azione filmogena ed emolliente, mirata a proteggere la parte irritata e mantenerne costante l’umidità. La pianta è anche fungicida e per la sua azione antibatterica è consigliata in caso di acne, rosacea, eritema solare, impetigine e in tutte le problematiche della cute, comprese le punture di insetti. Ottima sulle gambe in caso di infiammazione all’apparato venoso, soprattutto in presenza di flebite.
La tintura madre preventivamente diluita è utilizzata in caso di gengiviti, afte e stomatiti, per gargarismi quando la gola è arrossata, sulle ferite e sulle ustioni anche importanti per la sua capacità di stimolare una veloce cicatrizzazione e per tutte le infiammazioni dell’apparato genitale. La linfa della pianta, estratta dallo stelo, è usata per il trattamento di verruche, calli e duroni. L’oleolito di calendula è invece molto usato in gravidanza per la preparazione del capezzolo e durante tutto l’allattamento.
Come usare la calendula
Uso interno per il ciclo mestruale e i dolori addominali
Per via interna si usa generalmente l’estratto idroalcolico o tintura madre da dosare nelle diverse problematiche. In genere per le donne che devono intervenire su un ciclo irregolare e/o doloroso si consigliano dalle trenta alle quaranta gocce in acqua due o tre volte al dì a partire da almeno una settimana prima dell’inizio del ciclo. Valide anche le compresse di estratto secco, più comode ma meno dosabili.
Come preparare una tisana alla calendula
Ottima la tisana preparata per infusione, da consumare in misura di due o tre tazze al giorno, meglio se preparata al momento. Per fare un infuso serve 1 grammo di calendula in cento millilitri d’acqua. Si possono anche preparare le tre dosi giornaliere in un’unica volta, avendo però l’accortezza di berla a temperatura ambiente, mai riscaldata e gettarla se non viene consumata nella giornata.
Uso esterno della pianta, anche dell’olio e della crema
In caso di uso esterno, per pelli e mucose fortemente arrossate, con vasi dilatati e per le scottature, procedere con un’infusione più concentrata o la tintura madre diluita con dieci parti di acqua sterile e una di estratto. Se dopo l’esposizione al sole desideriamo nutrire maggiormente la pelle possiamo usare l’olio al posto della crema.
L’olio può essere massaggiato sul capezzolo quotidianamente durante la gravidanza e successivamente durante l’allattamento. Si eviteranno in questo modo la formazione di ragadi o la risoluzione veloce delle stesse data la sua funzione antinfiammatoria e cicatrizzante. Olio o crema alla calendula potranno essere utilizzati senza remore al cambio di ogni pannolino del neonato.
La crema di calendula (e non solo) per la cosmesi
Molte le creme cosmetiche che contengono l’estratto di calendula proprio per la sua azione lenitiva sulla pelle. Quindi lo troveremo in tutte le preparazioni mirate alle pelli delicate, che si arrossano facilmente, per quelle giovani tendenti all’acne ma anche in numerose creme antirughe.
Nel ventaglio prodotti troviamo, oltre alle creme, stick per le labbra, l’olio essenziale e i fiori essiccati interi da aggiungere nella vasca da bagno oltre a prodotti specifici per le mani rovinate da importanti screpolature e nelle pomate per i piedi. Una manciata di fiori infusi nell’acqua molto calda del bagno (oppure il decotto) esercita un effetto addolcente, decongestionante, idratante. Le mani screpolate traggono giovamento dall’immersione per dieci minuti nel decotto. Per i suoi effetti, è spesso usata in abbinamento con tea tree, arnica, echinacea e malva.
Controindicazioni
L’estratto di calendula non presenta alcun tipo di tossicità, ma in caso di gravidanza ne è consigliato solo l’uso esterno.
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