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Case cantoniere, “donate” per creare turismo sostenibile in Italia
Le case cantoniere diverranno parte di un progetto di rilancio per il turismo sostenibile, accogliendo anche il turismo in bicicletta come vocazione. L’accordo di collaborazione siglato tra Anas, Mibact, Mit e Agenzia del Demanio pone le linee guida per i progetti di riqualificazione delle case cantoniere a fini turistico-culturali con una fase pilota con trenta
Le case cantoniere diverranno parte di un progetto di rilancio per il turismo sostenibile, accogliendo anche il turismo in bicicletta come vocazione. L’accordo di collaborazione siglato tra Anas, Mibact, Mit e Agenzia del Demanio pone le linee guida per i progetti di riqualificazione delle case cantoniere a fini turistico-culturali con una fase pilota con trenta strutture. In Italia ci sono 1244 Case Cantoniere, di cui la metà disponibili per essere utilizzate per nuove attività e il dieci per cento ad alto potenziale turistico.
Il progetto è stato sviluppato secondo una dorsale che collega nord-ovest e sud-est e percorre l’Alta Lombardia, la via Francigena e l’Appia Antica. Se la vocazione della Lombardia sarà indirizzata più verso sport e benessere la via Francigena centrale punterà su cibo e tradizione.
Case cantoniere, il progetto in sintesi
I tre perni sono turismo e cultura, artigianato, enogastronomia e prodotti locali, per sviluppare opportunità di imprenditoria e occupazione giovanile. Saranno infatti valutati i progetti migliori e Anas si impegna a ristrutturare quelle case che necessitano di interventi. Ogni casa cantoniera offrirà servizi di ospitalità e ristorazione con costi standard a cui si aggiungeranno servizi specifici di ogni struttura, tra cui rientrano bike sharing e ciclofficine. Al fine di favorire la realizzazione di mobilità dolce, come i percorsi ciclabili, la case cantoniere possono essere affidate in concessione d’uso gratuito fino a nove anni.
Entro il 30 giugno si farà il punto della situazione per vedere se allargare il progetto includendo anche percorsi ciclabili come la ciclovia VenTo e il Grab di Roma.
Case cantoniere, perché si chiamano così e storia
Nel 1830 il Regno di Sardegna istituisce la figura del cantoniere, colui che aveva la responsabilità della manutenzione e del controllo di un tratto di strada di tre-quattro chilometri definito “cantone” e che doveva abitare in case ai margini di ciascun cantone. Ci vogliono 150 anni per fare modifiche sostanziali a questa realtà: nel 1982 nasce il Regolamento dei Cantonieri che introduce il concetto di squadre, nuclei e centri di manutenzione.
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