Ha attirato l’attenzione anche dei ricercatori statunitensi, il primo impianto solare termodinamico a letti fluidi Stem. Inaugurato lo scorso settembre all’interno del Polo energetico integrato di San Filippo del Mela, in provincia di Messina, il sistema sfrutta più di 700 eliostati per catturare i raggi solare e convogliarli in un contenitore cilindrico di acciaio dove
In Marocco una mega centrale solare fornirà energia a un milione di persone
La centrale, situata fuori dalle mura della città di Ouarzazate, si estenderà su una dimensione pari alla superficie della capitale del Marocco, Rabat e genererà 580 megawatt (MW) di elettricità, secondo quanto riportato dalla BBC. Il sistema utilizza specchi mobili che seguono il percorso del sole per captarne il calore emesso, necessario per sciogliere i
La centrale, situata fuori dalle mura della città di Ouarzazate, si estenderà su una dimensione pari alla superficie della capitale del Marocco, Rabat e genererà 580 megawatt (MW) di elettricità, secondo quanto riportato dalla BBC. Il sistema utilizza specchi mobili che seguono il percorso del sole per captarne il calore emesso, necessario per sciogliere i sali contenuti nel circuito dell’impianto. Il sale fuso, che immagazzina energia, viene impiagato per azionare una turbina a vapore, consentendo la produzione di energia anche di notte.
La centrale solare a concentrazione in Marocco
“Una centrale grande come 35 campi da calcio coperti da specchi parabolici puntati verso il cielo che seguiranno il percorso del sole,” ha detto Paddy Padmanathan della società saudita ACWA che esegue il progetto. La prima parte dell’impianto che entrerà a breve in funzione, Noor 1, sarà in grado di immagazzinare l’energia solare sotto forma di sale fuso riscaldato per tre ore dopo il tramonto. Con le sezioni Noor 2 e 3, che entreranno in funzione nel 2017, si potrà immagazzinare energia per un massimo di otto ore.
La domanda energetica
Il Marocco importa energia per quasi il 98 per cento del suo fabbisogno, e questo rende il progetto da nove miliardi di dollari (più di otto miliardi di euro) ancora più interessante da un punto di vista economico. Secondo la Banca Mondiale, l’impianto di Ouarzazate ridurrà la dipendenza energetica del Marocco di circa 2 milioni e mezzo di tonnellate di petrolio. Si stima una riduzione delle emissioni di carbonio di circa 760.000 tonnellate l’anno, che si traducono in 17,5 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 in meno per 25 anni.
Il Marocco ha l’ambizioso obiettivo di produrre il 42 per cento del fabbisogno energetico con fonti rinnovabili entro il 2020, traguardo che fa impallidire gli attuali obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili dei paesi sviluppati. Giusto per dare un’idea, Obama ha fissato l’obiettivo del 20 per cento di rinnovabili entro il 2020 per gli Stati Uniti, meta che si è prefissa anche l’Unione europea.
Il Marocco, con la sua distesa infinita di deserti assolati, è pronto a diventare una superpotenza solare. Il paese ha uno dei tassi più alti di insolazione grazie a un irraggiamento di circa 3.000 ore di sole all’anno.
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