Veterinaria dell'animale

Cosa lega l’alimentazione del cane al suo comportamento

I legami tra comportamento e alimentazione nel cane nella disamina degli esperti veterinari

“Siamo quel che mangiamo”. La vecchia massima dei nutrizionisti si applica alla perfezione anche al mondo degli animali. Nell’alimentazione del cane, infatti, si può ritrovare un legame con il suo comportamento. Ad esempio è facile riscontrare disturbi legati al comportamento alimentare. Si parla, in questo caso, di coprofagia (ingestione delle feci proprie o di altri), pica (ingestione di elementi non commestibili o poco appetibili), bulimia e anoressia. A ciò si può aggiungere anche bere troppa acqua quando questo non è originato da problematiche fisiologiche. La coprofagia, per esempio, uno dei disturbi di questo tipo più diffusi, può essere spesso associata a carenze dietetiche o ad alcune patologie dell’apparato gastroenterico. In altri casi, però, può essere l’espressione di un disturbo comportamentale, per esempio un esagerato comportamento esplorativo, una richiesta di attenzioni nei confronti del proprietario, un sintomo riferibile a uno stato ansioso, stress o noia.

 

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Inappetente o mangione, vorace o lento: ogni cane è diverso quando mangia (Oberon pdl – Foto Allevamento Passo del Lupo)

 

Sempre sullo stesso versante anche la Pica, cioè l’ingestione di plastica, carta, sassi o altri oggetti non commestibili. È un problema che spesso si presenta in cani giovani (i cani, soprattutto da cuccioli e cuccioloni, esplorano con la bocca, mordendo e masticando gli oggetti che trovano), ma anche negli animali anziani che stanno perdendo progressivamente il contatto con la realtà circostante. Anche la Pica è fonte di notevoli inconvenienti in quanto molti cani devono poi subire un intervento chirurgico perché l’oggetto ingerito ostruisce lo stomaco o l’intestino.

 

“Alcune forme di disturbo del comportamento alimentare potrebbero derivare da errori nella gestione da parte del proprietario, altri sicuramente no. Per esempio la coprofagia potrebbe nascere nel cucciolo in conseguenza alle punizioni inflitte dal proprietario, per far “sparire il corpo del reato”, spiega la dottoressa Elena De Leonardo, medico veterinario esperto in comportamento, ricordiamo sempre che i cuccioli, come i bambini, impiegano un po’ di tempo per arrivare al controllo degli sfinteri. Il cucciolo che sporca non va mai punito, e nemmeno il cane adulto, perché sta “segnalando” che c’è un problema. Anche la stessa Pica è un disturbo del comportamento alimentare che potrebbe essere dovuto a errori di gestione. Durante la fase di esplorazione orale il cucciolo lecca o mastica oggetti differenti e materiali per aumentarne la conoscenza nei confronti di se stesso e del mondo esterno. L’intervento del proprietario che ordina di lasciare, o peggio sottrae dalla bocca il boccone rubato, può esercitare e poi allenare col tempo la motivazione possessiva e competitiva dell’animale. In questo modo, infatti, il cane imparerà a difendere e trattenere l’oggetto o a ingerirlo per evitare di perderlo.” Questo, in breve, per quel che riguarda i disturbi dell’alimentazione che trovano un’origine comportamentale. E, in questi casi, è basilare ricorrere al consiglio e alla visita veterinaria che può risolvere o dare indicazioni fondamentali sia per la problematica comportamentale, sia per eventuali patologie che possono nascondersi nella sua manifestazione.

 

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Una foto pubblicata da Leone (@heyleone) in data:

Quando l’alimentazione determina il comportamento

Ma cosa lega l’alimentazione del cane al suo comportamento? “È ormai noto che anche il tipo di alimentazione – continua Elena De Leonardo – può influire sul comportamento. Dobbiamo, infatti, ricordare che con l’alimento si introducono sostanze nutritive come aminoacidi, proteine, carboidrati, minerali, vitamine,…o sostanze tossiche e/o conservanti e additivi che possono avere un’azione diretta o indiretta nella produzione di neurotrasmettitori e quindi sul sistema nervoso centrale (Snc). Per esempio il triptofano, un aminoacido, è il principale precursore della Serotonina (un neurotrasmettitore molto importante per il comportamento in genere) e si trova soprattutto negli alimenti proteici. Se, però, con l’alimentazione non viene introdotta una giusta quantità di carboidrati, il quantitativo di Triptofano rimane alto nel sangue, ma non riesce a entrare nel Snc per cui non verrà trasformato in serotonina. È per questa ragione che sconsiglio sempre una dieta iperproteica senza carboidrati. La carenza di serotonina endogena può, infatti, influire negativamente sul comportamento impulsivo ( inibizione sociale) e aggressivo, oltre che sul sonno e sul comportamento sessuale. Anche eccesso di aromi e sapidizzanti come il glutammato di sodio possono essere molto nocivi, perché in questo caso si ha un’azione di tipo eccitatorio proprio sul sistema nervoso centrale”.

 

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“Il biscotto è mio e guai a chi me lo tocca!” (Yago, 7 mesi – foto Cristina Affatato)

I legami tra comportamento e alimentazione nel cane

Le moderne teorie nutrizionali in tema di alimentazione animale fanno preferire, nei limiti delle possibile, una dieta naturale, priva di componenti chimiche o di sintesi come additivi e/o conservanti appunto. Continua la dottoressa De Leonardo: “Le sostanze chimiche che vengono introdotte con i nutrienti vanno a interagire nei modi più svariati con gli ormoni, i neurotrasmettitori e in generale con tutte le cellule dell’organismo. La loro azione dipende dal tipo di sostanza adoperata, dalla quantità e dalla frequenza di somministrazione. Queste componenti possono arrecare danni organici, acuti o cronici e/o problematiche comportamentali più o meno gravi, senza parlare di vere e proprie patologie “da accumulo”. E, senza pensare per forza a conservanti o additivi, basta sapere che anche un semplice alimento come il cioccolato contiene, per esempio, sostanze chimiche molto tossiche per i nostri animali, come pure la cipolla…”. Insomma, nella ciotola del nostro amico a quattro zampe c’è il suo benessere e la sua salute, ma anche, potenzialmente, problemi organici o comportamentali. Far seguire il proprio cane da un esperto veterinario, anche in campo alimentare, diventa quindi un obbligo per ogni proprietario responsabile e attento.

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