Nei prossimi tredici anni l’eolico potrebbe creare oltre 500mila posti di lavoro e far risparmiare 13 miliardi di euro l’anno di costi per l’importazione di combustibili fossili.
L’eolico continua a crescere, nel 2016 installati 54 gigawatt nel mondo
Nel 2016 raggiunti i 486,8 GW di potenza eolica installata nel mondo. In Europa l’energia dal vento supera il carbone e diventa la seconda fonte di energia.
Nel 2016 sono stati installati nel mondo più di 54 gigawatt (GW) di eolico, distribuiti in oltre 90 paesi. Tra questi, nove hanno già superato i 10mila megawatt installati di energia dal vento e altri ventinove hanno ormai raggiunto la soglia dei mille megawatt. La potenza eolica totale è cresciuta del 12,6% in un anno, raggiungendo i 486,8 GW. Sono gli ultimi dati contenuti nel Global Wind Report pubblicato dal Global Wind Energy Council (GWEC)
L’escalation dell’eolico nel mondo
La penetrazione dell’eolico nella domanda mondiale di energia elettrica continua a crescere, guidata dalla Danimarca che conta il 40 per cento di energia dal vento nel suo mix energetico, seguita da Uruguay, Portogallo e Irlanda con oltre il 20 per cento, Spagna e Cipro contano circa il 20 per cento, mentre Germania il 16 per cento. I grandi mercati di Cina, Stati Uniti e Canada hanno raggiunto rispettivamente una quota di eolico di il 4 -5,5 e 6 per cento.
Secondo le previsioni del Gwec, nel 2017 saranno installati altri 60 gigawatt circa di nuovo eolico e da qui al 2021 la potenza installata annualmente crescerà in media di 75 gigawatt, portando tra cinque anni la capacità installata complessiva a oltre 800 gigawatt. L’energia eolica oggi compete con successo con le fonti tradizionali pesantemente sovvenzionate in tutto il mondo, costruisce nuove imprese, crea centinaia di migliaia di posti di lavoro e sta aprendo la strada a un futuro di energia pulita.
“Siamo oggi in un periodo di cambiamento dirompente, ci stiamo spostando da sistemi di energia incentrati su pochi grandi impianti inquinanti e muovendo verso mercati sempre più dominati da sistemi di energia rinnovabile diffusi. Dobbiamo arrivare a un sistema di generazione dell’energia a zero emissioni ben prima del 2050, se vogliamo prevenire il cambiamento climatico e raggiungere i nostri obiettivi”, ha detto il segretario generale del Gwec, Steve Sawyer.
L’eolico cresce in Europa
In Europa, nel 2016, l’eolico è aumentato di 12,5 gigawatt, in leggero calo di un 3 per cento rispetto al 2015 nonostante il mercato europeo si sia lievemente ingrandito. Con una capacità totale installata di 153,7 gigawatt, l’energia eolica ha superato il carbone ed è diventata la seconda fonte di energia nella Ue. Nel 2016, l’energia rinnovabile ha rappresentato l’86 per cento di tutti i nuovi impianti elettrici dell’Unione: 21,1 gigawatt di nuova potenza su un totale di 24,5 gigawatt. Tra tutte le fonti, l’eolico ha rappresentato il 51 per cento dei nuovi impianti. Il 10,4 per cento – quasi 300 terawattora – della domanda elettrica europea è stato coperto grazie all’energia del vento.
I 153,7 gigawatt di eolico installato oggi in Europa si suddividono tra i 141,1 gigawatt ricavati da impianti a terra (onshore) e 12,6 provenienti da installazioni in mare aperto (offshore). Germania (50 gigawatt) e Spagna (23,1 gigawatt) sono i Paesi con la maggior quantità di eolico installato. Insieme rappresentano il 48 per cento della capacità totale dell’Ue. Il Regno Unito, la Francia e l’Italia seguono rispettivamente con 14,5 gigawatt (9,5 per cento della capacità totale europea), 12,1 gigawatt (7,8 per cento) e 9,3 gigawatt (6 per cento).
Cresce la fiducia degli investitori nell’eolico
La fiducia degli europei nell’eolico è continuata anche nell’ultimo anno. Nel 2016 gli investimenti in questa fonte pulita sono aumentati del 5 per cento rispetto al 2015 raggiungendo i 27,5 miliardi di euro. In particolare, l’Europa ha investito soprattutto nell’eolico offshore che ha segnato un aumento del 39 per cento rispetto all’anno precedente. Per la prima volta da cinque anni, invece, sono scesi a 9,3 miliardi di euro gli investimenti nell’eolico onshore. È soprattutto il Regno Unito ad aver investito nell’offshore tanto che oggi il 40,8 per cento di tutti gli impianti di eolico in mare è britannico; seguono Germania (32,5 per cento) e Danimarca (10,1 per cento).
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