Pezzi unici che conservano la patina del tempo e la memoria della loro storia con legni e metalli di recupero: è il progetto di design sostenibile di Algranti Lab.
Design Week 2017, tutto il meglio dell’incontro tra design e sostenibilità
La Design Week 2017 di Milano – i cui punti cardine sono stati il Salone del Mobile, il Salone Satellite e il Fuorisalone – dimostra che il design sostenibile c’è ma non è ancora molto diffuso. È un tema trasversale con sfaccettature diverse, comune al lavoro di molti giovani designer soprattutto stranieri che hanno esposto i loro progetti e prodotti,
La Design Week 2017 di Milano – i cui punti cardine sono stati il Salone del Mobile, il Salone Satellite e il Fuorisalone – dimostra che il design sostenibile c’è ma non è ancora molto diffuso. È un tema trasversale con sfaccettature diverse, comune al lavoro di molti giovani designer soprattutto stranieri che hanno esposto i loro progetti e prodotti, spesso prototipi. Ma non è ancora entrato come pre-requisito della progettazione di qualsiasi prodotto o servizio. Ci sono tuttavia gli elementi per affermare che la consapevolezza all’interno del mondo del design sta crescendo ed è destinata a diventare sempre più protagonista.
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Design e sostenibilità, le opinioni degli addetti ai lavori
“Trovo che ci siano oramai troppe cose da vedere nella settimana del design – dice Giovanna Talocci, designer e vice presidente di Adi, l’associazione per il disegno industriale –. È un pregio per Milano che ne beneficia ma un difetto per gli addetti ai lavori perché il panorama risulta molto dispersivo. In quello che ho visto al Salone del Mobile e negli eventi del Fuorisalone la sostenibilità non è stato un tema dominante. Lo è stato di più la tecnologia. Tra le mostre mi è piaciuta White in the city di Oikos all’Accademia di Brera e Palazzo Cusani, installazioni di piccole architetture per la città sul tema del bianco, fisico, materico ma anche concettuale che ha messo insieme grandi nomi dell’architettura e talenti emergenti. E il lavoro sul tema del nomadismo degli studenti alla Fabbrica del Vapore”.
“Ciò che mi ha colpito di più – racconta Luisa Bocchietto, architetto, presidente della World design organization (Wdo), a cui fanno capo tutte le associazioni per il disegno industriale del mondo – è stata l’affluenza di pubblico italiano e straniero sia al Salone che in città, molto superiore agli anni scorsi. Mi è sembrato che il livello qualitativo sia sempre più alto ma che le proposte si assomiglino un po’ troppo tra loro. Credo stia avvenendo nel mondo del design quello che avviene nel settore della moda: trend di colori e scelte comuni, meno sviluppo di identità particolari. I vari passaggi di proprietà di aziende e le acquisizioni non favoriscono l’identità a favore della ricerca di mercati a forte capacità di spesa. Le aziende sembrano più interessate agli aspetti formali e d’immagine, meno alla ricerca e alla sperimentazione”.
“Sostenibilità, design circolare non sono ancora trend consolidati e vocaboli abituali entrati nel lessico di chi produce – afferma Massimo Farinatti, architetto e designer, vice presidente di Adi Lombardia –. Non posso dire di aver visto progetti molto interessanti in cui emerge una trasversale sensibilità verso l’ambiente e questo mi dispiace. Innovazione e ricerca tecnologica hanno un livello alto e costante che si esprime ad esempio nelle potenzialità di fare prodotti personalizzati con la stampa 3D”.
Design Week 2017, i giovani innovatori
Sono i giovani designer più sensibili ad aver intercettato il cambiamento insieme a nuovi comportamenti emergenti come il nomadismo digitale o istanze sociali come il flusso dei migranti e la trasformazione multietnica della società. Tutti elementi che richiedono idee, visioni nuove e soluzioni di progetto fuori dagli schemi tradizionali non solo per gli oggetti d’uso domestico ma anche per ridefinire gli spazi collettivi e le città. È uno scenario in costruzione nel quale la formazione avrà un peso determinante: le scuole e le università di design stanno infatti orientandosi sempre più sulla didattica che pone al centro del processo di progettazione la sostenibilità.
Il meglio di design e sostenibilità
Too good to waste
L’installazione progettata dall’architetto Benedetta Tagliabue con i legni di scarto e realizzata dall’American hardwood council per la mostra Material Immaterial della rivista Interni all’Università degli studi di Milano.
Mabeo furniture
La collezione di mobili Mabeo furniture, prodotta in Botswana da Peter Mabeo grazie alla trasformazione di legni certificati sostenibili e metalli riciclati da parte di artigiani locali, firmata da designer noti come Patricia Urquiola, Patty Johnson e Garth Roberts, e nuovi talenti come Ines Bressand. In esposizione nella spazio Multiplex al Teatro Manzoni.
Design nomade
La mostra Design nomade a Base Milano in via Bergognone 34, zona Tortona ha proposto soluzioni intelligenti di oggetti e accessori per chi tende a spostarsi continuamente per lavoro ma anche per chi è costretto a spostarsi per necessità, come i migranti.
Dutch invertuals
Dutch invertuals a Spazio O in via Pastrengo 12, zona Isola, ha messo in mostra soluzioni per problemi che ci riguarderanno sempre di più in futuro come la mancanza di acqua o l’esigenza di ricorrere a risorse rinnovabili per sopperire alla grande richiesta di elettricità.
DoUtDesign
La mostra DoUtDesign nell’ex convento di via San Vittore in via San Vittore 49, zona Sant’Ambrogio, ha proposto prodotti dove si coniugano innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e design sociale.
Superfollies
L’installazione Superfollies, le casette di Nobody&co con studio Toogood inserite nel giardino di via Palestro 8, vincitore del Milano design award 2017 ha dato frutto a una bella riflessione sul rapporto tra spazio interno e natura.
Botteghe artigiane in Isola
La rete delle botteghe artigiane permanenti e temporanee di Isola design district, per la prima volta presente alla Design Week, per l’uso diffuso e creativo di materiali di riciclo, per la ricerca e la sperimentazione.
Immagine in evidenza: la presenza della natura negli interni con piante giganti è stato il tema di molti allestimenti, come questo di Paola Lenti in Via Orobia 15 © Patrizia Scarzella
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