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Energia eolica. Le nuove pale saranno come ali di colibrì
Accade spesso che la natura sia fonte di ispirazione per idee e tecnologie realizzate poi dagli uomini. Pensiamo alla robotica o all’ingegneria. Questa branca si chiama biomimetica e sfrutta appunto le caratteristiche acquisite da piante e animali nei millenni per “mimarle” e riprodurle nella realtà. È quello che hanno tentato alla Tyer Wind, startup con
Accade spesso che la natura sia fonte di ispirazione per idee e tecnologie realizzate poi dagli uomini. Pensiamo alla robotica o all’ingegneria. Questa branca si chiama biomimetica e sfrutta appunto le caratteristiche acquisite da piante e animali nei millenni per “mimarle” e riprodurle nella realtà.
È quello che hanno tentato alla Tyer Wind, startup con base in Tunisia, che ha progettato e realizzato un prototipo di turbina eolica del tutto nuovo. Non più simile ad un mulino a vento, con pale che girano intorno ad un asse centrale, ma più ispirata agli uccelli, con delle ali capaci di muoversi nelle tre dimensioni e imitare così il battito d’ali di un colibrì.
Pale eoliche come ali di colibrì
Il nuovo disegno realizzato a partire dalla cinematica 3D chiamata di “Aouniani”, dall’inventore del movimento meccanico, permette di trasformare la direzione lineare del vento in movimento rotazionale in maniera naturalmente efficiente. Pensiamo allo sbattere d’ali del piccolo uccello tropicale: è proprio grazie a quel rapidissimo e sincrono movimento che il colibrì può librarsi in aria e praticamente fluttuare.
La futura pala eolica, perché si tratta ancora di un prototipo, imiterà appunto quel movimento. Pensata principalmente per mini e micro impianti, possiede una larghezza di circa 1,5 metri ed una superficie di poco più di 1,5 metri quadrati per ala. Ciò sarebbe sufficiente ad erogare 1 kW di potenza. Ad oggi il prototipo è stato realizzato in Tunisia, dove si sta testando l’efficienza dell’aerodinamica e la resistenza ai venti dell’intero sistema.
Cambia la cinematica
Il principio dell’eolico senza pale lo si deve alla Saphon Energy, guidata da Anis Aouini, che ha appunto realizzato un nuovo sistema per trasformare l’energia del vento in elettricità, sfruttando non solo la direzione lineare dello stesso, ma pensando più ad una superficie capace di catturare più energia possibile. Un po’ come fanno le vele nella barche: sfruttano l’energia cinetica del vento e la trasformano in energia meccanica, che fa appunto muovere la barca. Lo stesso devono aver pensato gli ingegneri della Saphon Energy che invece di spostare un veicolo, usano il vento per far girare un generatore elettrico e produrre elettricità.
Il sistema sarebbe utile nella realizzazione di impianti di modeste dimensioni, oltre al fatto che potrebbe mettere d’accordo tutti i vari detrattori delle potenti, spesso dalle dimensioni elefantiache, pale eoliche sparse in tutto il pianeta, sia a terra che in mare aperto. Resta da testarne l’efficacia e soprattutto l’efficienza.
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