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In Europa metà degli autobus sarà elettrica entro il 2025
È una crescita costante quella degli autobus elettrici e della mobilità sostenibile in Europa. Se 19 aziende di trasporto pubblico che operano su 25 città europee hanno già un piano per sostituire la flotta con 2500 nuovi bus elettrici entro il 2020, si calcola che nel 2025 questi saliranno a 6100 unità, coprendo il 43
È una crescita costante quella degli autobus elettrici e della mobilità sostenibile in Europa. Se 19 aziende di trasporto pubblico che operano su 25 città europee hanno già un piano per sostituire la flotta con 2500 nuovi bus elettrici entro il 2020, si calcola che nel 2025 questi saliranno a 6100 unità, coprendo il 43 per cento della flotta europea.
Lo rivela il rapporto “ZeEUS eBus Report”, redatto dallo Zero Emission Urban Bus System project, progetto europeo nato con l’obiettivo di creare un sistema di trasporti sostenibile, per ridurre le emissioni e migliorare la qualità dell’aria e i livelli di rumore nelle aree urbane. Un consorzio che raggruppa più di 40 partner, dagli operatori energetici alle aziende di trasporti, alle case produttrici di autobus. La Commissione Europea lo finanzia con 13,5 milioni di euro.
L’Europa come laboratorio per gli autobus elettrici
Ad oggi l’Europa ha più di 1300 autobus elettrici sulle strade (tra circolanti e in fase di realizzazione) e si attesta come secondo mercato al mondo, dopo quello asiatico. I mezzi di trasporto presi in considerazione dal rapporto sono quelli 100 per cento elettrici, gli ibridi plug-in (con motori elettrici e diesel) e quelli alimentati dalla rete elettrica (come i filobus). Il Paese ad avere il maggior numero di bus a basse emissioni è il Regno Unito, con ben il 18 per cento di questi, seguito dai Paesi Bassi, dalla Svizzera, dalla Polonia e dalla Germania, con il 10 per cento ciascuno.
Ma è la Cina a trainare il settore: nel 2015 il gigante asiatico ha raggiunto quota 170mila autobus elettrici circolanti, dato che rappresenta il 98,3 per cento dell’intera flotta mondiale. Uno sviluppo fortemente sostenuto dal governo cinese, che ha l’obiettivo di produrre 1,67 milioni di veicoli elettrici (tra cui appunto gli e-bus), e di creare così 1,2 milioni posti di lavoro ogni anno nel periodo 2010-2020.
Riduzione nell’uso di combustibili “sporchi”
“Con circa 450 miliardi viaggi in bus all’anno in tutto il mondo, gli autobus sono una parte significativa di qualsiasi sistema di trasporto pubblico, l’unico in molte città”, scrive Alain Flausch segretario generale dell’Uitp (Organizzazione internazionale per il trasporto pubblico). “Tuttavia l’autobus soffre ancora di un problema di immagine, causato in parte dal fatto che quasi il 50 per cento degli autobus in tutta l’Ue sono ancora degli Euro III o più vecchi. Per questo il rinnovo della flotta dovrebbe rimanere in cima all’agenda politica per una migliore mobilità urbana”.
Secondo il rapporto, nel 2013, solo l’1,2 per cento della flotta era elettrico, mentre il 79 per cento viaggiava ancora a diesel. Per dimostrare l’efficienza nella riduzione delle emissioni, ZeEUS ha misurato gli effetti di circa 30 autobus alimentati dall’elettricità in un anno: 597.161 chilometri percorsi, con un risparmio di 226.921 litri di diesel e una riduzione di 519 tonnellate di CO2.
Cagliari unica italiana a partecipare
Per ora l’unica città italiana a partecipare al progetto europeo è Cagliari. Qui la Ctm (Azienda trasporti della città) ha inaugurato un’intera linea, la 5, elettrica. Chiamata appunto Linea 5-ZeEUS. La società cagliaritana ha acquistato 2 filobus Solaris Trollino Zev (100 per cento elettrici), 14 autobus elettrici Kiepe Van Hool, che insieme agli oltre 16 filobus Solaris Trollino acquistati nel 2012 “mantengono la flotta Ctm tra le più giovani in Italia ed Europa”. “Ctm, con il progetto ZeEUS, – ha dichiarato il direttore generale Zio Castagna – intende puntare sulle fonti di energia alternativa per ridurre l’uso di benzina e gasolio e dunque migliorare la vivibilità della nostra realtà urbana”.
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