Per la presidente di Federbio Mammuccini, alcuni disagi degli agricoltori sono oggettivi e comprensibili, ma le proteste contro il Green deal sono inammissibili.
Franco Berrino. Nella varietà dei vegetali mille sostanze che cooperano per la salute
Grazie alla collaborazione con Alce Nero in Campi da sapere, progetto sull’alimentazione consapevole e biologica, prosegue il ciclo di interviste dedicate al cibo con il dottor Franco Berrino. Che ci ha parlato dell’importanza di mangiare i vegetali.
La scienza, negli ultimi anni, non ha mai smesso di valorizzare le virtù dei vegetali, portando prove continue e certe di come il consumo quotidiano e abbondante di frutta e verdura possa davvero migliorare la salute generale delle persone. Abbiamo chiesto al dottor Franco Berrino, medico, epidemiologo, già direttore del Dipartimento di Medicina preventiva e predittiva dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano, di raccontarci cos’è delle verdure che fa così bene e cosa possiamo fare per approfittarne al meglio. Ecco cosa ci ha raccontato a Verona in occasione del quarto incontro di Campi da sapere, dedicato appunto ai vegetali.
Vegetali: quanto sono importanti per la salute?
Gli studi epidemiologici mostrano che aggiungendo 200 grammi di verdura e/o frutta al giorno si riduce la mortalità del 10 per cento, con un beneficio massimo per 7-800 grammi.
Verdura e frutta, nella dieta quotidiana, hanno la stessa importanza? Oppure una di queste è più preventiva rispetto all’altra?
Le verdure, eccetto le patate, risultano generalmente un po’ più protettive rispetto alla frutta, ma l’importante è una grande varietà di consumi: a parità di quantità di frutta e verdura si osserva una ulteriore protezione attraverso una maggiore varietà. La varietà garantisce che non ci manchi niente e che, viceversa, non si abbia troppo di qualcosa.
Perché si consiglia di mangiare frutta e verdura di stagione?
Perché se per milioni di anni abbiamo mangiato solo frutta di stagione è verosimile che il nostro organismo sia programmato per questo cibo.
Che caratteristiche hanno i vegetali coltivati (e mangiati) “fuori stagione”? Sono meno salutari? Possono essere controindicati?
La frutta rinfresca, per questo il Padre eterno ce ne ha data in abbondanza in estate; mangiare tanta frutta, necessariamente importata dai paesi caldi o prodotta in condizioni innaturali, d’inverno ci raffredda.
Ci sono verdure che spiccano più di altre per essere benefiche e che non dovrebbero mai mancare sulla nostra tavola?
Verdure verdi per la ricchezza in folati e beta-carotene, verdure giallo-arancio per i carotenoidi, crocifere per il solforafano… ma la varietà è quella che ci garantisce mille altre sostanze che cooperano fra loro per promuovere la salute.
Ci sono verdure che è sempre preferibile mangiare crude e altre che, invece, è consigliato mangiare cotte?
L’ideale è avere nel piatto sia verdure crude che cotte. Mangiando una carota cruda si assumono ben pochi dei carotenoidi che contiene, perché non riusciamo a masticarla a tal punto da rompere le cellule vegetali; facendola saltare in padella con un filo d’olio extravergine si ammorbidiscono le pareti cellulari e i carotenoidi diventano disponibili. Cuocendo le crocifere (cavoli, broccoli, rape…) si disattiva l’enzima mirosinasi che libera il solforafano dalla sua matrice, meglio quindi aggiungere al nostro piatto di pasta e broccoli cotti anche un fiore di broccolo crudo.
Ortaggi biologici: perché sono più sani?
Non solo perché non contengono i veleni chimici che fanno ammalare i contadini, ma anche perché sono più ricchi di varie sostanze protettive e, crescendo in un terreno vivo ci portano anche microbi utili alla salute.
È giusto sbucciare gli ortaggi non biologici o è comunque preferibile lasciare la buccia per non perdere le vitamine contenute?
Gran parte delle sostanze protettive della frutta stanno nella buccia, ma non avendo accesso a frutta biologica è prudente sbucciare. Nel caso delle verdure non bio, occorrerà lavarle molto molto bene.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Sana 2023 torna a Bologna con un’edizione interamente B2B che accoglierà i professionisti del settore del biologico e del naturale. Novità i focus sui prodotti veg e free from.
In tutto il mondo crescono superfici agricole coltivate a biologico e produttori, ma serve una spinta ai consumi verso la transizione agroalimentare.
Andiamo in Sicilia per conoscere il lavoro e la filosofia di Firriato, la prima cantina carbon neutral in Italia. Ne parliamo con Federico Lombardo di Monte Iato, Coo dell’azienda.
Dal valore del mercato globale alla superficie coltivata nel mondo, tutti i numeri del settore biologico, in continua crescita.
Nei giorni della Cop26, l’attivista indiana Vandana Shiva torna a parlare di agricoltura rigenerativa e tutela del suolo e della biodiversità come antidoto alla crisi climatica.
Un report ha fotografato i numeri del vino biologico nel nostro Paese che è il primo per incidenza della superficie vitata biologica sul totale coltivato.
È il risultato di uno studio che ha valutato l’esposizione globale dei bambini, in utero e nell’infanzia, a diversi fattori riguardanti l’alimentazione e l’inquinamento.
Facciamo chiarezza con Maria Chiara Gadda, la parlamentare prima firmataria del testo, e Maria Grazia Mammuccini, presidente della Federazione italiana agricoltura biologica e biodinamica.